Magazine Lifestyle

Vademecum dei social network: a cosa serve cosa?

Creato il 27 gennaio 2016 da Claudiapsv @Claudia_Psv
Vademecum dei social network: a cosa serve cosa?A questo mondo più o meno tutto ha uno scopo ben preciso.
La piastra per i capelli serve a lisciare la chioma, siamo d'accordo? Non per stirare o per giocarci a spadaccino.
La centrifuga serve a fare i succhi di frutta e verdura e difficilmente infilandoci dei panni bagnati ne uscirà qualcosa di buono.
Questo massimo pensiero logico della mia mente suprema può essere elementarmente applicato ad ogni ambito. Anche ai social network, per dirne una.
Quindi a cosa serve cosa? Proviamo a dare una spiegazione. Io rimango confusa.

Facebook: anche detto "fatti i cazzi miei", lo sappiamo tutti. Poi c'è chi lo usa con meno zelo e chi fa sapere al mondo anche quanti peli ha strappato con la ceretta che fa ogni martedì (perchè ogni martedì lo scrive). 

E' il social per eccellenza, checchè se ne dica è quello che si bazzica nei momenti morti della giornata, quello che ti fa rimanere in contatto con i compagni dell'asilo che vorresti dimenticare ma che se togli dagli amici ti scrivono chiedendoti il perchè.
E' il social che ti tiene un po' in trappola, il diario che vuoi fare leggere agli altri.

Twitter: è il social in cui hai centoquaranta caratteri per dire quello che ti passa per la testa e quello in cui normalmente, se sei un grammar nazi, passi la maggior parte del tempo per fare entrare il punto alla fine del pensiero massimo cosmico che hai scritto.

Twitter non è facebook. Twitter non si usa per fare sapere al mondo i minimi passi che fai durante la giornata. Twitter è ironia, battute, livetwitting dei programmi. E' divertimento. Le categorie di Twitter sono poche ma ben evidenti: ci sono i poeti che usano il social per dare sfogo al loro estro letterario, quelli che si lamentano no matter what, gli entusiasti della vita, i movimenti di fangirling, i vari maniaci e le starlet. Ho dimenticato qualcuno sicuro. 

Instagram: è il foto-social. Io, su questo, sono vagamente di parte. E' un social di foto, in cui andrebbero postate foto con un senso... fotografico. Non selfie, non bassa qualità, non foto storte. 

Ma lo riconosco, il problema è mio. Essendo foto-social può comprendere un po' di tutto, però ecco magari un po' di pudore e contegno.

Linkedin: si può dire il social del lavoro? Una sorta di facebook che va a suon di curriculum. FINE. 

Non è fatto per stringere amicizie, non si mandano auguri di buon compleanno nei messaggi privati. NO, no e no. Serve solo per lavoro. 

Pinterest: è un po' sinonimo di ispirazione. Non per niente è Pin + Interest, è una sorta di bacheca virtuale in cui appuntate i vostri interessi. Presente le bacheche di sughero con le puntine che andavano una volta? Ecco, uguale, però senza intasarvi la casa. 

Google +: nasceva come il social basato sui contenuti. Molto diverso da Facebook e decisamente meno attivo, utile però a chi crea contenuti su internet. I +1 che si mettono ai link o ai post servono per l'indicizzazione del sito su Google. Dite niente. Quindi non sottovalutatelo.
La gente c'è, provate a creare engagement. 

Snapchat: beh, mh, dunque. Ci ho messo dei giorni a capire come funzionasse l'app. Si raccontano cose, si fanno video e foto, si condividono con gli amici, però mi sfugge il perchè. Io non lo so. Ditemelo voi, aiutatemi.

Periscope: parliamone. Serve per fare i live. Il famoso "andare in onda". Il problema è che poi la gente veramente crede di fare cose fighe andando in onda. Cioè se lo faccio io parte un "machiteseincula" grande come il globo. Capito il nocciolo della questione? Da usare con moderazione, l'esistenza non significa per forza DOVERLO USARE. 

Meetic - Badoo - Tinder - Adottaunragazzo - Bumble : Ecco, questi sono quelli per fare incontri. Questi. Non tutti gli altri. Segnateveli e mettetevi tra i preferiti. 

Ho dimenticato qualcosa sicuro.
Tirate fuori qualcosa che arricchiamo il post.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog