Lo sento ogni giorno a sproposito, ma negli ultimi tempi - per una straordinaria serie di coincidenze – ne ho patito una vera e propria saturazione. Parlo dell’utilizzo spropositato di vàdi e vàdino (specifico anche l’accento) intese come coniugazioni al congiuntivo del verbo andare. A beneficio di chi serenamente ne fa uso a tale scopo, a questo proposito ricordo innanzitutto che vàdi non esiste , così come il plurale vàdino.
Al di fuori di scherzi intenzionali, Vadi e Vadino possono essere citati essendo cognomi o nomi di persone o località. È quindi errato dire vadi anziché vada, così come vadino al posto di vadano.
La questione dell’abuso di vadi e vadino (così come di altre coniugazioni errate e cacofoniche) ha radici storiche di difficile estirpazione, tanto che nemmeno i media sono riusciti nell’ardua impresa. Persino il cinema ha tentato invano di espletare l’ingrata missione: la saga di Fantozzi – iniziata nel 1975, quasi quarant’anni or sono – era riccamente farcita di scene in cui questa nefasta pratica veniva esposta al pubblico ludibrio nei toni più ridicoli. Anzi, forse l’effetto ottenuto è stato contrario: a furia di utilizzarlo scherzosamente, questo vadi si è diffuso a dismisura…