In un periodo di difficile a livello occupazionale come quello che sta vivendo oggi l’Italia, sono numerose le persone che cercano lavoro anche utilizzando i portali di ricerca su internet, come infojobs o bakeca.it.
Tra le diverse offerte, purtroppo, se ne nascondono alcune a cui bisogna prestare una certa attenzione, soprattutto se provengono da persone o individui di paesi stranieri come il Camerun.
Il perché è presto detto, basta consultare Douala’s Blog, forum del Vice consolato onorario d’Italia, e andare a leggere i più di millecinquecento interventi nel topic “Truffe nei siti di offerta lavoro- Camerun”.
Numerosi italiani intervengono qui per chiedere informazioni riguardo ditte e offerte di lavoro, e ad ognuno viene dato il medesimo consiglio:
“Si invitano le persone a non inviare denaro, per qualsivoglia ragione legata al futuro lavoro: pagamento dell’alloggio, registrazione del contratto, anticipi per spese di viaggio”.
Una truffa classica che continua ormai da più di tre anni.
A qualcuno è stato offerto un lavoro come Project Manager nella città di Kribi per la costruzione di nuovi ospedali o di porti a nome di società totalmente frutto di fantasia.
Qualcun altro è stato contattato da un supposto direttore del personale dell’Hilton Hotel di Yaounde, dall’Università degli studi di Bamenda o dall’Afrique Construction, e dopo le prime risposte, si sono visti arrivare per mail un contratto molto verosimile, su carta intestata carta intestata.
Il seguente rappresenta un classico esempio:
“Ho ricevuto una proposta di contratto da Allajii Contractors di Younda per fare il caposquadra di cantiere. Offrono €/h 180, contratto iniziale di 2 mesi in cui dovrei pagare l’alloggio anticipatamente prenotandolo per avere poi il visto”.
In comune a tutte le offerte uno stipendio alto, una discreta facilità di ottenere il proprio lavoro, senza alcun colloquio di assunzione e la richiesta di una somma mai superiore ai 200€ per spese di alloggio o di visto da inviare spesso tramite Western Union.
Smascherare la truffa, però, non è difficile, richiede solo un certa attenzione su alcuni indizi.
Innanzitutto il dominio dell’indirizzo e-mail da cui si è contattati. Tutte le grandi aziende per le comunicazioni non utilizzano mai domini pubblici come gmail o yahoo, ma domini privati con il proprio nome aziendale.
Inoltre la lingua. I messaggi sono spesso scritti in un italiano sgrammaticato o in un inglese faticoso. Inoltre ogni documento ufficiale presenta sempre la traduzione della lingua nazionale, nel caso del Camerun il francese, o per lo meno dell’inglese.
E’ consigliabile, infine, contattare sempre l’ambasciata o l’azienda da cui, si suppone, il contratto viene proposto, verificare sul loro sito internet se stanno effettuando realmente assunzioni e il nominativo della persona con cui si è preso contatti.
Anche la situazione economico-sociale può fornire dei dubbi: il Camerun ha il 30% di disoccupazione e un PIL procapite annuale di 1235 dollari.
Ma anche una volta smascherati i truffatori, bisogna stare attenti.
Così risponde il console Dott. Mauro Battistella a un ragazzo che era stato contattato dalla fantomatica Camerun Interpole Unite per collaborare circa l’inchiesta sulle truffe di lavoro nel paese:
La stanno ancora truffando. Quando trovano qualcuno da spennare non lo mollano. Sono le stesse persone che si fanno passare per chi non sono; Le possono far credere di esser della Polizia o del tribunale o benefattori o funzionari dell’Ambasciata d’Italia ma sono gli stessi impostori che l’hanno già truffata. Le autorità utilizzano sempre degli indirizzi ufficiali (ad esempio gli indirizzi gratuiti mail yahoo.com, yahoo.fr, gmail.com, etc, non sono sicuramente ufficiali e qualsiasi corrispondenza da queste radici deve essere trattata con cautela). Non c’è nessuna unità INTERPOL a Bamenda, pertanto La invito ad interrompere ogni contatto.
Le offerte-truffa dal Camerun costituiscono uno degli esempi delle insidie che si riscontrano nell’utilizzo di uno strumento di ricerca valido, ma impersonale come il Web.
Il console Dott. Mauro Battistella dal blog consiglia: “diffidate sempre di chi vi chiede dei soldi per lavorare”.
G. Masi