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Vado in vacanza con il mio lavoro. E ne sono felice!

Creato il 02 luglio 2013 da Assugoodnews @assunta73

computerbeachEro in Sardegna a godermi mare, sole, relax e qualche ora di lavoro con una vista impareggiabile. Si, ho portato il pc perché avevo un lavoro da finire – che non ho finito ma ci sto lavorando! – e ho lavorato quando tutti dormivano. “Ma scusa che vacanza è?” mi ha chiesto qualcuno. E cosi sono partite le mie riflessioni sul mio lavoro e sulla passione che si cela dietro esso.

Il mio lavoro è parte di me. Cioè io non riesco a scindere le cose. Se sono in vacanza mi godo l’attimo ma se mi viene un’idea ho bisogno di uno strumento per buttarla giù. Credo che il motivo sia il fatto che faccio un lavoro creativo e le idee, si sa, arrivano quando meno te l’aspetti. Ed è bene farsi trovare prontissimi.

Quindi, taccuino in borsa, matita – scrivo sempre e solo a matita io – tablet per scrivere sul blog più comodamente, smartphone per avere sempre le mail sott’occhio e pc se l’ispirazione deve tradursi in qualcosa di concreto e più elaborato. Che posso dirvi? Io quando faccio i bagagli per una partenza di piacere preparo anche gli strumenti di lavoro senza nemmeno pensarci. Sono parte della mia vita, della mia passione, del mio lavoro. Ma sapete cosa? Per me non è nemmeno lavoro. Sono semplicemente io.

Sia chiaro: mi sono goduta la spiaggia, il mare e il relax con la mia famiglia e con gli amici che erano con noi(se vi isolate o vi chiudete in casa per lavorare non vale!). Ho fatto il bagno – anche se l’acqua era ghiacciata – ho giocato con Giulia, ho passeggiato con mio marito, ho chiacchierato con le mie amiche, ho cenato in posti bellissimi e contribuito a organizzare le cene sul terrazzo. Sono stata in vacanza. Solo che poi, quando tutti andavano a dormire, io mi fermavo qualche ora a lavorare. Un paio di sere non sono riuscita perché stanca ma quando l’ho fatto non l’ho vissuta come una costrizione.

Un tempo per questo mi sentivo in colpa, a disagio, giudicata. Ma poi ho elaborato il tutto e capito che erano gli altri a farmi sentire cosi. Io, in questo modo di prendere il mio lavoro, ci sto bene. Se anche voi siete come me e fate un lavoro che amate e che sentite parte della vostra vita h24 non sentitevi in difetto. E’ una grande fortuna, sapete? Si perché noi non viviamo con il calendario alla mano per sapere quando sarà il prossimo ponte, non arriviamo a mercoledì con gioia perché la settimana è in discesa e non sogniamo che la settimana cominci il martedì. Che poi diventerebbe il nuovo lunedì! Noi, io sicuramente, non guardiamo l’ora ogni minuto per vedere se la giornata passa. E anche se andiamo in vacanza con il pc e lavoriamo tre volte tanto ne siamo felici.

Noi siamo fortunati e non dovremmo dimenticarlo. Anche se poi dobbiamo rincorrere i creditori, non abbiamo certezze economiche, dipendiamo dalle “lune” altrui, passiamo giornate al settimo cielo e altre in cantina…anche se succede questo siamo fortunati. Perché abbiamo una passione che guarda caso è anche un lavoro!



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