Negli ultimi giorni sto maturando la convinzione che i Greci andrebbero cacciati dall’Euro. A pedate. Ed indipendentemente dal fatto che paghino o meno i loro debiti.
La Comunità Europea è una comunità. Con le sue regole. Regole condivise da tutti, per quanto possano essere regole del cazzo. Ma se una regola è una cazzata, lo si dice prima, non dopo.
I Greci nella fattispecie sembrano quei vicini di casa rumorosi e cagacazzo che non pagano le spese condominiali e, quando gli si fa presente che, ecco, caso mai, magari, si incazzano e minacciano di far saltare per aria il condominio.
Lo stato greco ha dichiarato sei volte il fallimento nel corso degli ultimi centocinquant’anni.
Non è un caso, è un’abitudine. Radicata
Fino al 2012 un greco su quattro lavorava per la pubblica amministrazione. Che poi non sarebbe nemmeno un problema se ci fosse a sostenere il Paese un tessuto industriale. Ma non è così.
La Grecia ha un debito monstre e, per restare in Europa, ha truccato i conti.
Anche Tremonti, direte. Anche Tremonti. Che però, nel confronto, impallidisce. Sia nei numeri, sia nella fraudolenza.
Aggiungiamo pure che la vituperata trojka ha imposto alla Grecia condizioni capestro. Per dire, non è che con noi sian stati tanto teneri.
Con una differenza, sostanziale. A loro hanno concesso una, importante, linea di credito. Noi non abbiamo chiesto, e quindi avuto, nulla. Anzi abbiamo seguitato a contribuire ai fondi di solidarietà e quant’altro.
S’aggiunga che, quando c’è da dare una mano, non è che ad Atene e zone limitrofe si attivino troppo. Chiedete a un albanese come mai sfidasse in passato il mare per raggiungere l’Italia. Il clima? Il mare? La culinaria? No. È che alla frontiera di terra con la Grecia gli sparavano serenamente addosso. E non è che il trend sia cambiato.
Infine, Tsipras. È giovane. È figo. Pare intelligente. Però qualcuno gli spieghi che a fare il bullo del quartiere, il rischio, concreto che qualcuno gliele suoni, esiste.
E soprattutto, non è che perché Frau Merkel e i suoi son antipatici, a lui sia concesso tutto. Perché avanzare richieste è legittimo. Avanzare pretese, è altro. E lui non siede, propriamente, dalla parte della ragione.