Vaiolo? No, varicella. Rientra l’allarme dopo gli esami
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Caso clinico sospetto: queste le parole che nei giorni scorsi aveva pronunciato il Ministero della Salute, per la paura che un profugo, a bordo del barcone avvistato e fermato al largo della costa siciliana, fosse affetto da una malattia altamente contagiosa.
L’uomo, dopo essere stato isolato nella barca, era stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Catania, dove hanno fatto tutti gli esami di controllo rispettando il Regolamento internazionale sanitario dell’OMS, e la malattia più probabile era appunto il vaiolo. Dopo poche ore la conferma: l’uomo è affetto da una semplice varicella, curabile con antibiotici e un po’ di tempo.
Le cure tempestive, in caso di malattie contagiose, è avvenuto grazie a una collaborazione tra i Ministeri della Difesa e della Salute, nell’ambito dell’operazione militare Mare Nostrum, nata per portare in salvo i profughi che molto spesso viaggiano in condizioni pessime con mezzi che a malapena arrivano a destinazione.
Nonostante la tempestiva conclusione dell’operazione e la diffusione della conferma che non c’era alcuna malattia contagiosa, molti giornali avevano diffuso notizie allarmanti e non veritiere, istigando anche i commenti negativi degli italiani verso gli immigrati, visti come untori. Inoltre, alcuni articoli riportavano la notizia che i profughi fossero già sbarcati in Italia, ignorando completamente il fatto che ogni barcone viene prima di tutto assistito quando è ancora al largo, e poi scortato al porto della città più vicina e attrezzata, secondo l’iter da seguire designato dal Ministero della Difesa.
di Alessandro Bovo
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