Secondo Wikipedia, deriva dall'arabo "bagasch".
Avevo sempre pensato che invece derivasse da "vascio" (basso), abitazione a piano terra dello strato più popolare degli abitanti di Napoli.
Qualunque sia l'etimo, il termine ha un'accezione decisamente negativa, anche nel suo significato più morbido di "sbraitante e rissaiola".
Entrato nella cronaca politica delle ultime ore, si è meritato diversi articoli, ne segnalo uno molto bello su Corriere.it.
Chi volesse avere un'idea di un litigio da "vajassa" può trovare illuminante la scena delle ingiurie, dalla Gatta Cenerentola di De Simone.
Nei versi di E. A. Mario di " 'O vascio" c'è invece una rivalutazione della condizione sociale di "vajassa": abitazione umile, ma di onesti lavoratori, genitori di uno splendore di figlia.
No, stu vascio nun è vascio...
E' na reggia...E' 'a meglia reggia...
E sissignore, 'o pate è masterascio...
E sissignore, 'a mamma è 'mpagliasegge...
Ma hanno fatto chella figlia
ch'è na vera meraviglia,
ca pe' sbaglio è nata llá!
Buon pomeriggio.
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