I Poliziotti mandati come vittime sacrificali in una trappola mortale. E’ necessario cambiare le cose”
“La Val di Susa è una trappola mortale per i Poliziotti che stanno presidiando i lavori della Tav. Non è più possibile continuare così, serve una diversa soluzione che salvi la pelle ai colleghi, più a rischio là che se fossero in guerra, perché il pericolo è in questo caso strisciante e si annida tra le pieghe di manifestazioni e assalti orditi da civili. Presto succederà l’irreparabile e sarà tutta colpa di chi non corre ai ripari per tempo”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo i nuovi gravi incidenti avvenuti ieri vicino al distaccamento della Stradale di Susa (Torino). A causa dei blocchi dei manifestanti “No Tav” intorno all’Autoporto di Susa è stato necessario deviare il traffico veicolare. I manifestanti hanno tentato di aggirare i blocchi delle Forze dell’ordine posti a protezione di una delle trivelle che sta effettuando i sondaggi per il Tav, nella zona poco oltre l’Autoporto,
attuando una violenta protesta con un fitto lancio di petardi e sassi in direzione della Polizia, disturbata dall’utilizzo di puntatori laser.
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Nel tardo pomeriggio, poi, due Agenti della Polizia Stradale intenti a smistare il traffico dei mezzi pesanti verso la A 32 in direzione Torino, sono stati aggrediti, mentre si trovavano a bordo della loro auto di servizio, da un gruppo di persone armate di spranghe e bastoni, alcune delle quali travisate. Gli aggressori, secondo quanto ricostruito dalla Polizia, hanno danneggiato la vettura di servizio, sfondando i finestrini, infrangendo il parabrezza e il lampeggiante, e colpendo la carrozzeria con lanci di pietre. Il capopattuglia, dopo essere sceso dall’auto per intimare l’alt a uno degli autori dei danneggiamenti è stato accerchiato. Anche una seconda auto della Polizia, giunta in aiuto ai colleghi, è stata ammaccata e rigata.
“E’ fin troppo evidente – aggiunge Maccari -, una volta di più dopo quanto accaduto ieri, e in particolare per le modalità dell’aggressione subita dai due colleghi della Polstrada, che siamo di fonte a gente che non si ferma e non si fermerà di fronte a nulla. Si è trattato di un vero e proprio agguato, e non è più possibile consentire che i colleghi restino esposti al delirio di delinquenti di questo calibro. L’Amministrazione ed il Governo devono intervenire adeguatamente, in questa situazione che ha assunto proporzioni e connotati tali da richiedere ben altre misure che mandare Agenti di Polizia in numero insufficiente, non sufficientemente attrezzati, e non sufficientemente supportati, a farsi lapidare, sgozzare alle spalle o spaccare la testa a sprangate”.