Mirko Valdifiori è per buona parte l’artefice del buon gioco offerto dall’Empoli. Ma perché le big della nostra Serie A non hanno ancora messo gli occhi sul miglior assist-man del campionato?
Parlare di esterofilia del calcio italiano è ormai riduttivo: le squadre non sono più soltanto mosse da un particolare fascino verso i giocatori esteri, c’è qualcos’altro, qualcosa di più profondo e grave. Proprio per questo sarebbe più corretto parlare di italofobia (phobos, dal greco, “paura”, “timore”): le squadre non hanno più fiducia nei calciatori nostrani, hanno paura di investire nei nostri giovani.
L’esempio più chiaro in questo periodo è quello di Mirko Valdifiori: centrocampista classe ’86 in forza all’Empoli, non più giovanissimo, ma con ancora tanto da dare al nostro calcio. La visione di gioco e la precisione nei passaggi di Valdifiori danno ordine e concretezza al suo Empoli: tutti i palloni passano tra i suoi piedi e, non per altro, è il miglior palleggiatore della Serie A. “Semplice, preciso e veloce” così lo descrive il suo allenatore Maurizio Sarri. Caratteristiche che non nascono dal caso, anzi, ci sono da sempre e sono state di grandissimo aiuto nella scorsa stagione durante la corsa verso la promozione nella massima serie.
Perché allora nessuna big del nostro calcio ha ancora notato Valdifiori? La risposta è semplice. La paura verso i calciatori italiani congela le squadre più blasonate portandole costantemente a scegliere qualche brasiliano sbucato dal nulla. In parte per il fascino dello straniero, ma anche per cercare di rivivere il passato tornando, almeno con la mente, al glorioso calcio italiano anni ’80-’90, quando il campionato pullulava di fenomeni. Rigorosamente stranieri.
A Valdifiori resta comunque la speranza di concludere nel migliore dei modi la stagione con l’Empoli e sognare in estate palcoscenici più importanti. Su tutti San Siro, sponda rossonera. L’obiettivo più ambizioso rimane, tuttavia, la maglia azzurra e una possibile presenza nei prossimi Europei 2016. Un sogno grandioso, ma non irrealizzabile. Soprattutto se il centrocampista emiliano continuerà a stupirci con queste prestazioni.
Valdifiori è pronto, ora tocca all’Italia saperlo finalmente valorizzare.
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