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VALERIE KING: Biografia

Creato il 11 maggio 2011 da Aghi

“A volte nello scrivere una biografia le cose più importanti vengono lasciate da parte, come quali erano i tuoi ricordi d’infanzia preferiti e come sei arrivato alla scrittura come professione? Io vi dirò una cosa sola perché mi ha portato a scrivere romance per professione – in seconda elementare mi sono perdutamente innamorata di un ragazzo nativo americano e riesco ancora a sentire il ronzio di quella prima cotta. Ero così gelosa della mia migliore amica Marilyn perché una volta sollevò le trecce sul suo maglione a strisce e io ero sicura che lui le avesse dato il suo cuore in quel momento.
Ho passato diversi anni della mia infanzia in una città del nord della California. Che vita fosse questa era nascosta tra le montagne costiere a nord della bellissima Santa Rosa – barbecue in spiaggia, estati a Twin Bridge, dove le gole avevano creato una cavità perfetta per nuotare, passando i nostri trimestri a Hollow Tree Store. Che bouquet aveva questo negozio. Conoscete quest’odore. Quello di pavimenti in legno vecchio, motore a olio e pane fresco tutti insieme?
Ma i falò sono stati la cosa migliore quando puoi sistemare i tuoi resti legnosi in un tripudio alto quanto una montagna e a tutti i ragazzi viene permesso di giocare con il fuoco. Quanto mi piaceva giocare con il fuoco, tutto l’universo che bruciava in un gruppo di braci confiscate completamente sotto il mio comando.
Dopo questi anni gloriosi, la vita ha portato la nostra famiglia per tutta la California… molti, molti cambiamenti di scuola che in seguito mi hanno spinto a mettere forti radici. Alla fine, sono venuta a vivere in Arizona con un marito e due figli.
Ho trovato il mio modo di scrivere attraverso l’amore per la lettura. A 14 anni, ho letto “Vial col vento” nella parte posteriore della Station Wagon dei miei genitori mentre andavamo in Messico, ci siamo abbronzati poi siamo tornati a casa. I miei genitori amavano entrambi leggere. Se ne sono andati ora. Il cancro li ha presi entrambi ma quale eredità mi hanno lasciato. Ciascuno aveva sempre “una pila di libri in corso” che tenevano nei rispettivi comodini. Mia madre leggeva raramente le autrici femminili. Divertente che ho finito per essere quello che non aveva mai letto, ma lei amava comunque i miei libri. Mio padre leggeva i miei romanzi con lealtà e mi ha fatto un tipico complimento una volta: “Non mi piace il romanticismo, ma tratti bene la suspense”
Ho scritto la maggior parte dei miei romanzi per Kensington Publishing nel corso di 18 anni. Uno dei miei redattori – che lavora ancora a Kensington – ci ha chiamato una volta una coppia di cavalli da guerra. Credo che lo fossimo. Ho adorato i miei editor di Kensington. Mi hanno lasciata sola a scrivere e ho lavorato sodo per mantenere il loro carico di lavoro. Questo è il lavoro di uno scrittore.
I miei figli sono cresciuti e ora la mia vita e il mio tempo mi appartiene… tranne che ora mi comanda la scrittura, quasi esclusivamente. Quella che era iniziata come una vocazione promettente è diventata una vera vocazione. Ho imparato ad amare la lingua inglese, per assaporare l’atmosfera delle parole in bocca quando pronuncia la mia scrittura ad alta voce. Faccio tesoro delle storie che creo. Non dubitare per un secondo, lettrice, che tu sia mai lontana dalla mia mente…”

Scritto da millecuori alle ore 20:08 del giorno: mercoledì, 11 maggio 2011


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