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Valorizzare la creatività urbana

Creato il 07 luglio 2010 da Stampalternativa

Do the writingINWARD è l’osservatorio sulla creatività urbana che dirigo. Il suo nome si riferisce alla più spiccata caratteristica della cultura studiata, alla sua paradossale introversione. Nasce come piattaforma associativa e sta per International Network on Writing Art Research and Development, soggetto internazionale dedicato a ricerca e promozione di tutto quanto è arte dei graffiti, creatività urbana. Opera da sempre attraverso convention, seminari, studi e progetti, nelle università, con gli enti pubblici, per i privati ed in collaborazione con associazioni ed operatori culturali.

All’insegna della sperimentazione e con il sostegno di ricerche negli ambiti della sociologia, antropologia, estetica, urbanistica, architettura, critica d’arte e comunicazione, lavora incessantemente per favorire il massimo dialogo possibile tra le forze genuine del fenomeno e, d’altro canto, gli enti locali, il sistema dei media, l’opinione pubblica.

Il presente volume nasce come documento necessario di una stagione decisamente sorprendente per tutto ciò che siamo soliti chiamare writing anche in Italia. L’espressione “Do The Writing!” assonante con il titolo del film di Spike Lee (“Do the right thing”) venne fuori nel 2003 ad Alfredo Forino, un socio fondatore della nostra organizzazione, durante la presenza come gruppo “Evoluzioni” presso lo stand della Provincia di Napoli a Galassia Gutenberg.

Vi si accamparono diversi writer per più giorni, tra performance e informazioni al pubblico sulla cultura del writing. Lo stand di fianco era quello di Stampa Alternativa. Conoscemmo Adolfo Rossomando. Si fermò anche un ex funzionario della Circumvesuviana, Franco Cusati, gallerista, che aveva sviluppato una forte curiosità per i graffiti insieme ad Aldo Cinque, allora dipendente dell’Azienda, fotografo appassionato dei dettagli del writing. L’ultima tappa tra le sei dell’innovativo progetto Circumwriting che poi ne venne fuori vide dipingere, nel luglio del 2004, più di cento writer presso la stazione ferroviaria di Barra ed ebbe titolo “Do The Writing!”, come un incitamento da cavalleria.
In seguito, l’idea di farci promozione e la buona intesa con la Galleria Cusati ci fecero produrre “Quarantotto Segnalibri”, un progetto di segnalibri d’artista, con quarantotto nomi della scena nazionale ed un segnalibro aggiunto con l’espressione “Do The Writing!” a fare da slogan. Nel 2007, organizzammo un talk sulla creatività urbana dal titolo “Do The Writing!”, a Roma, per “Estate alla Sapienza”, con partecipazioni universitarie atte a verificare la fattibilità di un Centro studi dedicato, che ha avuto poi la sua firma ufficiale nell’aprile del 2009.

Il 31 ottobre 2008, in occasione del rinvio della “norma anti-writer” in seno al Consiglio dei Ministri tenutosi a Napoli che avrebbe dovuto discutere, appunto, anche del “problema dei graffiti”, INWARD diffuse un comunicato stampa in cui si dichiarava disposto a dialogare con le istituzioni centrali sui temi, nuovamente e malamente ricorrenti, del writing e delle pratiche affini, chiedendo tuttavia la necessaria attivazione di un Tavolo tecnico a riguardo. Il Tavolo, nelle prime intenzioni rimesse alle agenzie, avrebbe dovuto anzitutto sancire la distinzione tra vandalismo in città e creatività urbana, scarto certificabile ed esistente da sempre, così da rimetterla con maggiore forza all’opinione pubblica e all’attenzione dei media nazionali, più e prima ancora che alla classe politica italiana.

Dal Tavolo sarebbe dovuta emergere, attivamente, quella parte del fenomeno oramai matura anzitutto dal punto di vista organizzativo e tuttavia, fino a quel momento, oscurata o tralasciata dai media a vantaggio, quasi esclusivo, del lamento di tanti, in testa i Comuni d’Italia, verso l’incommensurabile universo del vandalismo in città.

Il ministro della Gioventù Giorgia Meloni volle comprendere all’istante quale fosse, e perché poco valorizzato, questo particolare associazionismo giovanile desideroso e capace di un dialogo con le istituzioni pubbliche sui temi della creatività urbana, di cui INWARD faceva già monitoraggio, volendone interpretare le dinamiche e richiedendo un confronto ravvicinato con i protagonisti del fenomeno. Le parti si trovavano così, per la prima volta, a dialogare ad altissimi livelli. Mai un Governo nazionale aveva considerato la possibilità di attivare uno strumento del genere per comprendere una cultura così particolare come quella dei graffiti.

Fu annunciato così il primo Tavolo tecnico sulla creatività urbana: per rappresentarvi il fenomeno nel modo più diretto, venne spontaneo considerare proprio questo tipo di organizzazioni culturali operanti sul territorio nazionale. Da un’osservazione più completa e da molti viaggi compiuti allo scopo di conoscere la consistenza dei singoli operati, emerse infatti progressivamente l’interessante fenomeno delle associazioni – culturali, ONLUS o di promozione sociale – che si occupano massimamente di creatività urbana e/o che in massima parte sono costituite da creativi urbani.

(Luca Borriello è il direttore di INWARD)


Do the writing! Le associazioni per la creatività urbana in Italia a cura di INWARD osservatorio sulla creatività urbana
Collana Leggere&Scrivere
144 pagine
ISBN: 978-88-6222-131-3


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