Girano in tv gli spot elettorali della chiamata al voto. La gentile voce che spiega come si vota, si accomiata con l’immancabile pillola di moralità civica: Votare è un diritto e un dovere civico.
La frase è costituzionalmente ineccepibile: in una democrazia a suffragio universale (secondo me via maestra per assicurare mediocrità rappresentativa e debolezza delle istituzioni repubblicane) è garantito il diritto di esercitare il voto. Nell’articolo 48 (Titolo IV – Rapporti Politici) la Costituzione dice poi chiaramente in merito al voto, senza possibilità di fraintendere, che “Il suo esercizio è dovere civico.”
A questi dettami costituzionali, a meno che non si sia ostili a ogni forma di convivenza socialmente organizzata, si potrebbe disciplinatamente ottemperare, se non fosse che uno dei più alti valori di una società libera e democratica è rappresentato dal senso di responsabilità consapevole, che nulla ha da spartire con la mera, distratta obbedienza.A questi dettami costituzionali si potrebbe ottemperare se la Costituzione, oggigiorno, non costituisse un evidente colabrodo di dichiarazioni d’intenti puntualmente disattese e lasciate lettera morta.Esisterebbe anche un velato rimbrotto ufficiale in caso di mancato esercizio del dovere di voto, toccando in passato anche punte disanzionabilità giuridica qualora si disertassero le urne.
Purtroppo, nello scenario politico attuale, la proposta elettorale è talmente scadente e moralmente insufficiente, che invocare il diritto/dovere di voto equivale a gettare fumo negli occhi a chi è posto di fronte all’evidenza della mediocrità politica.A quella malapolitica che non perde occasione per rifilarci supposte nel fondoschiena, non bisognerebbe dare la soddisfazione di aprire docilmente anche la bocca, per ingoiare la pillolina del senso civico.
Uno studente che va a scuola è tenuto a fare i compiti, ma tale obbligo decade nel momento in cui l’insegnante è in possesso di una laurea fasulla. Di fronte a una classe politica priva di qualunque titolo di autorevolezza di moralità civica, non soltanto non ci si deve sentire in dovere di giustificarsi per il mancato esercizio del diritto/dovere di voto. Non c’è nessun rappresentante istituzionale che possa arrogarsi l’autorevolezza di valutare o firmare la giustificazione. Nessuna realtà politica attuale può dare a chicchessia lezioni di moralità e senso civico.Nell’Italia dell’ultimo weekend di febbraio del 2013, ogni elettore deve rendere conto esclusivamente alla consapevolezza della propria coscienza.
Sistematicamente scegliere di non votare mai, può essere sintomo di scarso senso civico e menefreghismo sociale.Sistematicamente scegliere di votare sempre, non è indice di senso civico. È piuttosto un modo più elegante per fregarsene comunque, facendosi andare bene qualunque cosa accada, legittimando col proprio voto l’imperante perdurare di Inciviltà che amministra le nostre esistenze.
Allo stato attuale delle cose, informarsi, valutare e prendere atto di non votare, è forse l’unico gesto di Civiltà. Valutare se votare o meno è un diritto e un dovere civico, che comporta scelte dolorose e rinunce sofferte.Reputo adempimento di dovere civico valutare e decidere di non votare la mediocrità esistente alle prossime elezioni. Forse anche per il bene della Repubblica, certamente per il mio benessere personale di non sentirmi preso ulteriormente per il c*o.
K.
Magazine Opinioni
Possono interessarti anche questi articoli :
-
De gustibus est dispuntandum
Il vero Expo si è aperto con il tiro mancino tirato da McDonald, uno dei principali sponsor della manifestazione, ai danni di gastrofighetti milanesi comprensiv... Leggere il seguito
Da Albertocapece
POLITICA, SOCIETÀ -
sto per fare un quarantotto
Sapete bene l’inglese? Come si traduce “la vita è un blister non infinito ma piuttosto lungo (si spera) con quell’intelligente invenzione che ogni cavità che... Leggere il seguito
Da Plus1gmt
SOCIETÀ -
Vedere oltre la superficie di Ludovico Nobile
Riceviamo e pubblichiamo Secondo Esiodo prima di tutto esistevano le Tenebre da cui emerse il Caos. La loro unione portò la Notte, il Giorno, l’Erebo e l’Aria. Leggere il seguito
Da Conflittiestrategie
POLITICA, SOCIETÀ, STORIA E FILOSOFIA -
Ideologia “gender” e globalizzazione
:::: :::: 27 marzo, 2015 :::: font size=”2″>L’ideologia del “genere” è funzionale alla globalizzazione. I diritti degli omosessuali sono un’arma di... Leggere il seguito
Da Eurasia
CULTURA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
PRIDE, l’unione (fra gay e minatori) fa la forza! | Un film di Matthew Warchus
di Carlo CamboniOrgoglio è avere stima di sé, della propria dignità, della propria personalità. È nella nostra natura umana rivendicare per orgoglio, urlare la... Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
Il cuculo e il pettirosso
“Sorridere fa sempre bene alla salute” sostiene Donzel su fb. A ridere troppo, però, si rischia che l’articolazione della mandibola vada fuoriposto per... Leggere il seguito
Da Patuasia
INFORMAZIONE REGIONALE, SOCIETÀ