Resti di un individuo di sesso femminile con un falcetto nel
collo (Foto: Amy Scott)
Nel nordovest della Polonia, nel XVII e XVIII secolo, si usava compiere dei riti funerari considerati apotropaici. I defunti che si pensava potessero diventare vampiri erano sottoposti ad uno specifico trattamento. Indagare le loro sepolture è un modo per raccogliere informazioni sulle pratiche sociali e culturali della società dell'epoca.
Gli scavi in questa regione della Polonia hanno rivelato sei sepolture inusuali tra centinaia di sepolture normali. Gli archeologi hanno analizzato i molari di questi individui per capire se si trattava di membri della locale comunità oppure di immigrati. Hanno comparato, in seguito, i risultati ottenuti con quelli di altri 60 defunti sicuramente appartenenti alla comunità. I risultati ottenuti indicano che i defunti appartenevano tutti alla popolazione stanziale nel luogo. Le sei sepolture anomale riguardavano individui considerati, molto probabilmente, piuttosto "strani". Gli archeologi hanno suggerito che possa trattarsi di vittime di un'epidemia di colera, molto frequente nell'Europa orientale del XVII secolo. Le persone che facevano parte della comunità non avevano idea di cosa fosse un'epidemia e di cosa fosse il colera ed hanno spiegato quelle morti apparentemente inspiegabili con un intervento soprannaturale.