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Van Gogh, 17 anni fa l’asta che cambiò tutto

Creato il 19 novembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

L’ “Autoritratto senza barba” di Van Gogh in una folle asta di 17 anni fa

Photo credit: KUUNSTKUULTUR / Foter.com / CC BY

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Quando si parla di Vincent Van Gogh, la prima cosa che salta in mente alla maggior parte delle persone è quel suo folle gesto, quando quel giorno, il 23 Dicembre del 1889, si tagliò un orecchio.

Le storie sulla vicenda risultano ancora oggi controverse, ma quello che sappiamo è che quel pomeriggio, in seguito ad una concitata discussione con Gaugin, i due scesero in strada e Van Gogh rincorse il suo “rivale” con un rasoio, fino a quando quest’ultimo riuscì a scappare. Van Gogh, quindi, in preda alle allucinazioni, alla rabbia e alla disperazione, si amputò un orecchio in strada e ritornò subito dopo a casa, mettendosi a letto e addormentandosi. La polizia fece ingresso la mattina seguente a casa sua e lo portò all’ospedale dalla quale non uscì prima del 7 Gennaio dell’anno seguente.

Un artista vissuto nella povertà e giunto ai nostri giorni come uno dei più grandi pittori e artisti di sempre, per la sua tecnica unica, mai vista prima del suo arrivo, ispirata all’arte orientale.

Non ebbe mai il piacere e la soddisfazione di vedere apprezzate le proprie opere, se non da qualche intimo confidente che credeva in lui e gli permetteva di mantenersi e di dedicarsi interamente ai suoi dipinti.

Dalla sua scomparsa i suoi quadri hanno acquistato un valore quasi inestimabile ed è così che la mattina del 19 Novembre del 1998, durante un’asta tenutasi da Christie’s a New York, il suo dipinto “Autoritratto senza barba”, realizzato proprio nel 1889, è diventato oggetto di una vera e propria lotta per accaparrarselo.

L’asta partiva dalla cifra di 14 milioni e inizialmente i contendenti erano tre, fino a quando William Acquavella, l’unico contendente esplicito e non commissionato all’acquisto, decise di abbandonare quando si era ormai giunti alla quota di 45,5 milioni di dollari.

I due contendenti rimasti non si arresero facilmente. Da un lato il vicepresidente americano di Christie’s, Christopher Hartop, dall’altro il presidente della stessa casa d’aste in Giappone, Sachiko Hibiya.

Non si sa ancora con certezza per conto di chi i due stessero facendo l’asta, ma in seguito alla vendita giunta alla incredibile cifra di 71 milioni, le indiscrezioni nel tempo riconducono la vendita al mercante svizzero Ernest Beyeler e su Ronald Lauder, noto collezionista che ha speso nel corso della sua vita centinaia di milioni di dollari nel campo dell’arte.

Tutto questo in undici minuti. Undici minuti che potrebbero suonare familiari ai lettori di Paulo Coelho. Undici minuti che a Van Gogh sarebbero forse bastati per essere sorridente, spettatore di un’asta così combattuta, su uno dei suoi quadri più significativi. Forse, Vincent Williem van Gogh, non avrebbe desiderato altro che assistere a quegli undici minuti.

S.C.

Tags:#arte #collezionismo #vangogh #asta #printing #newyork,America,USA

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