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Vanda Marletta e la sua "Opus Naturae"

Creato il 26 luglio 2013 da Harimag

Un nuovo modo di vivere il nostro rapporto con la natura. Questa l’esigenza che Vanda Marletta comunica al mondo con la sua Opus Naturae. Una collezione nata un anno fa per un esame di progettistica all’Harim Accademia Euromediterranea e ispirata dalla visione del celeberrimo film Laguna Blu; in seguito accantonata in attesa del momento più opportuno, che si è rivelato essere il MADEINMEDI 2013

Vanda Marletta e la sua

Della leggerezza monocromatica iniziale però resta ben poco: ai veli leggeri Vanda ha via via affiancato la concretezza delle basi più rigide, a voler rappresentare il genere umano, distante dalla natura nella sua quotidianità. “Purtroppo oggigiorno la natura la si guarda ma non si riescono a cogliere appieno le emozioni che essa ci trasmette” si rammarica la nostra fashion designer. Così trasferisce sulla sua “opera della natura” le emozioni che prova osservandola nei minimi particolari, imprimendole attraverso la pittura sugli abiti.

Vanda Marletta e la sua
Vanda Marletta e la sua

Vanda Marletta e la sua
Vanda Marletta e la sua

Una tecnica, questa, che Vanda ha affrontato egregiamente, sebbene per lei fosse la prima volta, anche grazie ai consigli di Gabriella Ferrera, presidente e docente di progettazione di collezione all’Harim Accademia Euromediterranea“Il risultato è stato sorprendente, specialmente per l’abito verde in cui i disegni sono più grandi e in cui ci sono giochi di luce ed ombra e contorni ben definiti” ci racconta soddisfatta. Ma Vanda è fatta così: in questa collezione ha voluto mettersi a nudo, mostrarsi com’è veramente, con le sue riflessioni e le sue autoanalisi, ritrovando sé stessa e mettendosi alla prova, confermando le balze e le pieghe, suo vezzo stilistico, ma aggiungendo un particolare insolito: dei fiori all’uncinetto a rappresentare il groviglio della natura rigogliosa.

Vanda Marletta e la sua
Vanda Marletta e la sua

Vanda Marletta e la sua
Vanda Marletta e la sua

Con Opus Naturae, Vanda plasma un paesaggio marino elaborato dalla sua fantasia, che descrive con dovizia di particolari, quasi lo avesse davanti. “Un percorso mistico in un paesaggio etnico”  lo definisce, guidandoci attraverso un percorso sensoriale fatto di tessuti naturali e grinzosi che richiamano la cresposità della sabbia bagnata, come la seta grezza e lo shantung nodoso, e colori accesi a base perlata: il verde della natura, del riflesso del sole e delle palme, il viola che ricorda il riflesso madreperla delle conchiglie nel mare, il bronzo della terra, di un sasso dentro l’acqua o di una noce di cocco, e infine l’oro, lucentezza del sole e rinascita dell’anima allo stesso tempo, fulcro visivo e filosofico dell’intera collezione. 

Vanda Marletta e la sua
Vanda Marletta e la sua

Non lascia al caso nemmeno gli accessori, creati dal lei, o la traccia audio, costituita anch’essa da due elementi: una voce di donna (come intimo dialogo) e le percussioni (come affermazione del contesto paesaggistico). Conclude, infine, con un abito da sposa, matrimonio razionale fra le nostre emozioni e gli elementi più puri e semplici, ritorno alle origini e al rapporto più intimo con la natura. 

Vanda Marletta e la sua
Vanda Marletta e la sua

Vanda Marletta e la sua
Vanda Marletta e la sua

Vanda Marletta e la sua

Avvicinarsi alla natura dando vita ad un’emozione attraverso la tangibilità dell’arte pittorica. Con la sua collezione, la saggia Vanda vuole invitarci ad abbandonare la superficialità per preferire l’elevazione dell’anima, e lo fa regalandoci 6 abiti meravigliosi e un messaggio, che riportiamo integralmente e che ci auguriamo la accompagni sempre nella vita portandole serenità e pace:

“La pittura è emozione come lo dovrebbe essere rientrare in contatto con la natura: sarebbe bello potersi meravigliare ancora ed emozionare semplicemente guardando e toccando i colori e gli elementi della natura, che ci ha creati, anziché dare così tanto peso a tutto il costruito da noi...Rimettiamo tutto nel giusto posto nella scala gerarchica della vita!”


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