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Vangelo del giorno 16 dicembre 2013

Creato il 12 dicembre 2013 da Lory663
Vangelo del giorno 16 dicembre 2013 Antifona d'ingresso
Ascoltate, o popoli, la voce del Signore;
proclamate la sua parola sino ai confini della terra:
il nostro Salvatore verrà,
non abbiate timore. (cf. Ger 31,10; Is 35,4)  Libro dei Numeri 24,2-7.15-17a.
Balaam alzò gli occhi e vide Israele accampato, tribù per tribù. Allora lo spirito di Dio fu sopra di lui.
Egli pronunziò il suo poema e disse: "Oracolo di Balaam, figlio di Beor, e oracolo dell'uomo dall'occhio penetrante;
oracolo di chi ode le parole di Dio e conosce la scienza dell'Altissimo, di chi vede la visione dell'Onnipotente, e cade ed è tolto il velo dai suoi occhi.
Come sono belle le tue tende, Giacobbe, le tue dimore, Israele!
Sono come torrenti che si diramano, come giardini lungo un fiume, come àloe, che il Signore ha piantati, come cedri lungo le acque.
Fluirà l'acqua dalle sue secchie e il suo seme come acqua copiosa. Il suo re sarà più grande di Agag e il suo regno sarà celebrato.
Egli pronunciò il suo poema e disse: "Oracolo di Balaam, figlio di Beor, oracolo dell'uomo dall'occhio penetrante,
oracolo di chi ode le parole di Dio e conosce la scienza dell'Altissimo, di chi vede la visione dell'Onnipotente, e cade ed è tolto il velo dai suoi occhi.
Io lo vedo, ma non ora, io lo contemplo, ma non da vicino: Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele, spezza le tempie di Moab e il cranio dei figli di Set,
Salmi 25(24),4bc-5ab.6-7bc.8-9.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua verità e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza,
in te ho sempre sperato.
Ricordati, Signore, del tuo amore,
della tua fedeltà che è da sempre;
ricordati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
Buono e retto è il Signore,
la via giusta addita ai peccatori;
guida gli umili secondo giustizia,
insegna ai poveri le sue vie.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 21,23-27.
 Entrato nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: «Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?».
Gesù rispose: «Vi farò anch'io una domanda e se voi mi rispondete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo.
Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi riflettevano tra sé dicendo: «Se diciamo: "dal Cielò', ci risponderà: "perché dunque non gli avete creduto?'';
se diciamo "dagli uominì', abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».
Rispondendo perciò a Gesù, dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch'egli disse loro: «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose».   Meditazione del giorno
Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Nord Africa) e dottore della Chiesa
Discorsi sui Salmi, Sal 109 (trad. Nuova Biblioteca Agostiniana – riv.) “Non lo sappiamo”  Veramente fratelli, sembrava incredibile agli uomini ciò che Dio prometteva, annunciando che proprio da questo stato di mortalità, di corruzione, di abiezione e di debolezza, da questa cenere e polvere, gli uomini sarebbero divenuti uguali agli Angeli di Dio! Perciò, non solo compilò la Scrittura con gli uomini perché essi credessero, ma stabilì anche un Mediatore a garanzia della sua fedeltà, scegliendo non un qualsiasi principe, o un Angelo, o magari un Arcangelo, ma il suo unico Figlio. E così la via, per la quale ci avrebbe condotto verso quel fine che aveva promesso, ci fu da lui mostrata ed insieme offerta nella persona dello stesso suo Figlio. Sembrava, infatti, poco a Dio l'aver fatto del suo Figlio l'indicatore della via: volle farlo addirittura la via (Gv 14,6), perché noi potessimo andare per mezzo di lui che ci guida, seguire la sua strada…
  Ma quanto eravamo lontani da lui! Quanto era in alto lui e quanto in basso noi! Noi eravamo degli ammalati, senza alcuna prospettiva di salvezza: fu inviato il medico, ma i malati non lo vollero conoscere. “Se l'avessero conosciuto, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria” (1Cor 2,8). Ma la morte del medico è stata la medicina del malato; il medico era venuto per visitarlo e si lasciò uccidere per guarirlo. Si è fatto conoscere ai credenti come Dio e come uomo: Dio per mezzo del quale noi siamo stati creati; uomo per mezzo del quale noi siamo stati ricreati. Una cosa era ciò che in lui appariva, altra cosa ciò che in lui era nascosto: ciò che vi era nascosto era molto più eccellente di ciò che appariva… L'uomo infermo veniva curato mediante ciò che era visibile, perché poi divenisse capace di quella visione che era nascosta, ma solo differita, non già negata o esclusa per sempre. 
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