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Vangelo del giorno 18 dicembre 2015

Creato il 18 dicembre 2014 da Lory663
Antifona d'ingresso
Verrà il Cristo, nostro Re,
l’Agnello preannunziato da Giovanni.  Vangelo del giorno 18 dicembre 2015
Libro di Geremia 23,5-8.
"Ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele starà sicuro nella sua dimora; questo sarà il nome con cui lo chiameranno: Signore-nostra-giustizia.
Pertanto, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto,
ma piuttosto: Per la vita del Signore che ha fatto uscire e che ha ricondotto la discendenza della casa di Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi; costoro dimoreranno nella propria terra".
Salmi 72(71),1-2.12-13.18-19.
Dio, da' al re il tuo giudizio,
al figlio del re la tua giustizia;
regga con giustizia il tuo popolo
e i tuoi poveri con rettitudine.
Egli libererà il povero che grida
e il misero che non trova aiuto,
avrà pietà del debole e del povero
e salverà la vita dei suoi miseri.
Benedetto il Signore, Dio di Israele,
egli solo compie prodigi.
E benedetto il suo nome glorioso per sempre,
della sua gloria sia piena tutta la terra.
Amen, amen.
  + Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 1,18-24.
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
"Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele", che significa Dio-con-noi.
Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
O M E L I A
a cura di
Qumran2.net  Monaci Benedettini Silvestrini
L'obbedienza di Giuseppe.
Nel brano evangelico San Matteo ci fa conoscere come è avvenuta la nascita del salvatore. Non viene narrata la visita dell'Angelo Gabriele a Maria, ma il turbamento di Giuseppe nel constatare che in lei, in Maria, si stanno verificando delle novità inspiegabili. La ormai manifesta attesa di un bambino getta nello scompiglio l'animo di Giuseppe. Non vorrebbe dubitare della fedeltà di Maria, ma intanto le evidenze non si possono nascondere. Non osa esporre al pubblico la sua promessa sposa. La legge la condannerebbe alla morte. E quindi pensa di inviarla segretamente alla sua casa... In questo tormento interviene l'angelo del Signore che gli svela tutta la verità. Non solo annunzia quanto avverrà e la vera origine di questo bimbo prodigioso, ma gli viene affidata la custodia con l'autorità che compete ad un padre. "Lo chiamerai Gesù". Viene così indicata anche la sua missione di salvatore. L'evangelista, da buon conoscitore della Bibbia, annotta che tutto questo è avvenuto conforme a quanto era stato già annunziato per mezzo del profeta Isaìa. Così Giuseppe assume la responsabilità e la guida della santa Famiglia e diventa non solo sposo della Vergine Maria ma, dinanzi all'opinione pubblica, padre del salvatore, poiché solo lui e Maria conoscono il mistero. La prima lettura viene meglio compresa dopo la lettura del brano evangelico. Geremìa in tempi turbolenti promette un germoglio giusto che regnerà da vero re. Sarà chiamato "Signore nostra giustizia". La liberazione dalla schiavitù babilonese è così importante che da ora in poi ci si richiamerà a questa nel proclamare le opere di Dio a favore del suo popolo. Comunque entrambi gli esodi, quello dall'Egitto e quello da Babilonia ci spingono a proclamare la chiamata alla salvezza di tutti i popoli che avviene con la morte e risurrezione del figlio di Dio e di Maria: Il Messia è stato atteso con struggente desiderio da Israele e con altrettanta cecità e ostinazione è stato rifiutato. Ma noi, il nostro popolo, come prepariamo l'accoglienza del Dio fatto uomo? Fra tante voci di distrazione, e fra tanti impegni... imposti dal clima di festa, troveremo un po' di tempo per riflettere sul grande mistero dell'amore di Dio?  
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