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Vangelo del giorno 21 Marzo 2013

Creato il 18 marzo 2013 da Lory663
Vangelo del giorno 21 Marzo 2013 Salmi 105(104),4-5.6-7.8-9. 
Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiute,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca:
voi stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio,
su tutta la terra i suoi giudizi.
Ricorda sempre la sua alleanza:
parola data per mille generazioni,
l'alleanza stretta con Abramo
e il suo giuramento ad Isacco.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 8,51-59. 
In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte».
Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte".
Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "E' nostro Dio!",
e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola.
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò».
Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Meditazione del giorno
Vangelo del giorno 21 Marzo 2013  San Gregorio Magno (circa 540-604), papa, dottore della Chiesa  Omelie sul Vangelo, 18
"Io Sono"
“Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò” Abramo ha visto il giorno del Signore quando ha accolto a casa sua i tre angeli che rappresentavano la Santa Trinità: tre ospiti ai quali si è rivolto come ad uno solo (Gen 18,2-3)... Ma lo spirito piuttosto basso degli uditori del Signore non alza lo sguardo oltre la carne..., ed essi gli dicono: “Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?” Allora dolcemente il Redentore cerca di elevare il loro sguardo dal suo corpo di carne alla contemplazione della sua divinità e dice: “In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono”. “Prima” indica il passato, e “Io sono” il presente. Perché la sua divinità non ha né passato, né futuro, ma esiste sempre, il Signore non dice “prima che Abramo fosse, io ero”, ma “prima che Abramo fosse, Io Sono”. Ecco perché Dio dichiarò a Mosè: “Io sono colui che sono... Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi” (Es 3,14).
Abramo ha avuto un prima e un dopo; è venuto in questo mondo... e l'ha lasciato, rapito dalla corsa della sua vita. Ma è proprio della verità di esistere sempre (Gv 14,6), poiché per essa nulla comincia e poi finisce. Ma quegli increduli, che non potevano sopportare parole di eternità, corrono a prendere pietre per lapidare colui che non riuscivano a capire...
“Gesù si nascose e uscì dal tempio”. E' sorprendente che il Signore sia sfuggito ai persecutori nascondendosi, mentre avrebbe potuto usare la sua potenza divina... Perché si è nascosto? Perché fattosi uomo fra gli uomini, il nostro Redentore ci dice alcune cose con la parola ed altre con l'esempio. E cosa ci vuol dire con questo esempio, se non di fuggire con l'umiltà l'odio degli orgogliosi, anche quando potremmo opporre resistenza?... Nessuno dunque reagisca nel ricevere affronti, nessuno ricambi l'insulto con l'insulto. Poiché è più glorioso, secondo l'esempio di Dio, evitare un'ingiuria tacendo che voler avere il sopravvento contrattaccando.
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