Magazine Religione
Io t’invoco, mio Dio: dammi risposta,
rivolgi a me l’orecchio e ascolta la mia preghiera.
Custodiscimi, o Signore, come la pupilla degli occhi,
proteggimi all’ombra delle tue ali. (Sal 17,6.8) Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 2,12-22.
Fratelli, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo.
Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo.
Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia,
annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace,
e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia.
Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini.
Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito.
Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio,
edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù.
In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore;
in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.
Salmi 85(84),9ab-10.11-12.13-14.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annunzia la pace.
La sua salvezza è vicina a chi lo teme
e la sua gloria abiterà la nostra terra.
Misericordia e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
La verità germoglierà dalla terra
e la giustizia si affaccerà dal cielo.
Quando il Signore elargirà il suo bene,
la nostra terra darà il suo frutto.
Davanti a lui camminerà la giustizia
e sulla via dei suoi passi la salvezza.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 12,35-38.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese;
siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro!». Meditazione del giorno
Giovanni Taulero (ca 1300-1361), domenicano a Strasburgo
Discorso 77, per la festa di un Confessore “Tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate” Queste parole significano : dovete essere svegli e vigili, poiché non sapete quando il Signore verrà dalle nozze… Poiché, appena entrano nell’uomo sentimenti d’orgoglio, di compiacenza in se stesso o della propria volontà, subito il Nemico arriva e gli toglie la preziosa borsa di tutte le opere buone. Figli miei! Quanti ne vedrete di coloro che avranno fatto grandi cose… avranno acquistato una grande fama…, ma la presunzione li avrà spogliati di tutto… Saranno messi dietro gli altri, poveri, semplici, che nessuno apprezza a causa del loro aspetto esteriore e delle loro opere. Perché si abbassano umilmente, questi ultimi saranno messi al di sopra degli altri… Vegliate dunque, con l’anima vigile, e con gli occhi aperti vedrete la pura verità…
“I vostri reni siano cinti in tenuta di servizio e le vostre lucerne siano accese”. Ci sono qui tre punti da notare. Primo: i reni devono essere cinti come uno che si tiene attaccato saldamente con una corda per poterlo condurre contro la sua volontà, o come un cavallo tenuto alla briglia…; i reni sono i piaceri dei sensi che occorre legare e frenare… Secondo: dovete portare nelle mani le lampade accese, cioè opere di carità. Le vostre mani non debbono mai smettere di fare l’opera della carità vera e ardente… Terzo: dovete aspettare il Signore quando tornerà dalle nozze…: “Il Signore lo metterà a capo di tutti i suoi beni; si cingerà e lo servirà”. Le nozze, da cui il Signore viene, si svolgono nell’intimità dell’anima, nel suo più profondo, là dov’è la nostra nobile immagine. Quale intimo contatto ha l’anima con Dio in quel punto e Dio con lei, e quale meravigliosa opera lì fa Dio! Quale gioia egli vi trova! Supera ogni sentimento e ogni intelligenza, eppure l’uomo non ne sa nulla e non ne ha alcuna prova.
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