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Vangelo del giorno 22 Aprile 2013

Creato il 21 aprile 2013 da Lory663
Vangelo del giorno 22 Aprile 2013 Salmi 42(41),2-3.43(42),3.4.
Come la cerva anela ai corsi d'acqua,
così l'anima mia anela a te, o Dio.
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?
Manda la tua verità e la tua luce;
siano esse a guidarmi,
mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore.
Verrò all'altare di Dio,
al Dio della mia gioia, del mio giubilo.
A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 10,1-10.
«In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante.
Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori.
E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.
Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.
Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.
Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.

Meditazione del giorno
Vangelo del giorno 22 Aprile 2013  Beato John Henry Newman (1801-1890), sacerdote, fondatore di una comunità religiosa, teologo
Omelia “The Shepherd of Our Souls”, PPS, t.8, n° 6
  “Cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono”   “Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore” (Mt 9,36)... Le pecore sono disperse perché non c'era un pastore... Così era il mondo intero quando Cristo è venuto nella sua infinita misericordia “per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi” (Gv 11,52). E se per un momento sono state lasciate di nuovo senza guida, quando il buon pastore lottando col nemico ha dato la vita per le sue pecore – secondo la profezia: “Percuoti il pastore e sia disperso il gregge” (Zc 13,7) – presto tuttavia è risuscitato dai morti per vivere per sempre, secondo l'altra profezia: “Chi ha disperso Israele lo raduna e lo custodisce come fa un pastore con il gregge” (Ger 31,10).
  Come dice lui stesso nella parabola che ci propone, “egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce”. Così, il giorno della risurrezione ha chiamato per nome Maria che piangeva (Gv 20,16), ed ella si è voltata ed ha riconosciuto dalla voce colui che non aveva riconosciuto con gli occhi. Ugualmente, ha detto a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”, ed ha aggiunto: “Seguimi” (Gv 21, 15.19). E ancora, lui e l'angelo hanno detto alle donne: “vi precede in Galilea”; “andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno” (Mt 28,7.10). Da allora il buon pastore, che al posto delle pecore è morto perché esse possano vivere per sempre, le precede ed esse “seguono l'Agnello dovunque va” (Ap 14,4). 
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