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in cielo, in terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami che Gesù è il Signore
a gloria di Dio Padre. (Fil 2,10-11) Libro di Geremia 18,1-6.
Questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore:
"Prendi e scendi nella bottega del vasaio; là ti farò udire la mia parola".
Io sono sceso nella bottega del vasaio ed ecco, egli stava lavorando al tornio.
Ora, se si guastava il vaso che egli stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio, egli rifaceva con essa un altro vaso, come ai suoi occhi pareva giusto.
Allora mi fu rivolta la parola del Signore:
"Forse non potrei agire con voi, casa di Israele, come questo vasaio? Oracolo del Signore. Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani, casa di Israele".
Salmi 146(145),1b-2.3-4.5-6ab.
Loda il Signore, anima mia:
loderò il Signore per tutta la mia vita,
finché vivo canterò inni al mio Dio.
Non confidate nei potenti,
in un uomo che non può salvare.
Esala lo spirito e ritorna alla terra;
in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni.
Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe,
chi spera nel Signore suo Dio,
creatore del cielo e della terra,
del mare e di quanto contiene.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 13,47-53.
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci.
Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi.
Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni
e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete capito tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì».
Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là Meditazione del giorno
Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Nord Africa) e dottore della Chiesa
La fede e le opere, cap. 3-5 (Nuova Biblioteca Agostiniana – riv.) Imitiamo la pazienza del Signore Il Signore stesso è un esempio straordinario di pazienza: sopportò la presenza del demonio addirittura fra gli stessi dodici Apostoli, fino alla passione (Gv 6,70); inoltre disse: Lasciate che l'uno e l'altro crescano insieme fino alla mietitura, purché non succeda che, raccogliendo la zizzania, non sradichiate con essa anche il grano (Mt 13,29); e predisse che quelle reti, che rappresentano la Chiesa, avrebbero contenuto pesci buoni e pesci cattivi fino alla spiaggia, cioè fino alla fine dei tempi; e altro ancora, quando ha parlato dei buoni e dei cattivi sia direttamente sia in modo figurato. Non per questo, tuttavia, ritenne che dovesse essere soppressa ogni disciplina nella Chiesa; anzi raccomandò di farne uso quando disse: Fate attenzione: se tuo fratello ha commesso una mancanza contro di te, vai e riprendilo fra te e lui solo. Se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello (Mt 18,15)…
Ma oggi noi vediamo uomini che considerano solo precetti rigorosi che ordinano di reprimere i perturbatori, di “non dare le cose sante ai cani”, di “trattare come un pubblicano” chi disprezza la Chiesa, di staccare dal corpo il membro che dà scandalo (Mt 7,6; 18,17; 5,30). Il loro zelo inopportuno turba la Chiesa, perché vorrebbero togliere la zizzania prima del tempo e l’ accecamento li rende essi stessi nemici dell’unità di Gesù Cristo....
Stiamo attenti che nel nostro cuore non cresca l'empia e funesta presunzione per la quale pensiamo di doverci separare da loro per non essere contaminati dai loro peccati, cercando poi di trascinarci dietro un codazzo di discepoli puri e santi. Non faremmo che rompere l’unità, col pretesto di non frequentare i cattivi. Piuttosto, ci vengano in mente quelle parabole, quelle divine predizioni e quegli esempi così chiari delle Scritture con i quali è stato manifestato e preannunziato che i cattivi saranno mescolati ai buoni nella Chiesa fino alla fine del tempo, fino al momento del giudizio e che, in questa unitaria partecipazione ai Sacramenti, essi non saranno di alcun danno per i buoni che non diventeranno complici delle loro azioni.
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