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Vangelo del giorno 4 Marzo 2013

Creato il 02 marzo 2013 da Lory663

Vangelo del giorno 4 Marzo 2013 Salmi 42(41),2.3.43(42),3.4.
Come la cerva anela ai corsi d'acqua,
così l'anima mia anela a te, o Dio.
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?
Manda la tua verità e la tua luce;
siano esse a guidarmi,
mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore.
Verrò all'altare di Dio,
al Dio della mia gioia, del mio giubilo.
A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 4,24-30. 

Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria.
Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese;
ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone.
C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».
All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno;
si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio.
Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.


Meditazione del giorno
Vangelo del giorno 4 Marzo 2013 San Giovanni Crisostomo (c. 345-407),  sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa  Omelia su Elia e la vedova, e sull'elemosina; PG 51, 348
Accogliere Cristo
La vedova di Sarepta accoglie il profeta Elia con grande generosità e usa per lui tutto quanto aveva nella sua povertà, benché ella sia una straniera di Sidone. Non aveva mai sentito quanto dicono i profeti sul valore dell'elemosina e meno ancora le parole di Cristo “Mi avete visto affamato e mi avete dato da mangiare” (Mt 25,35).
Che scusa troveremo se dopo tali esortazioni, dopo la promessa di sì grandi ricompense, dopo la promessa del Regno dei cieli e della felicità, non arriviamo allo stesso grado di bontà di questa vedova ? Una donna di Sidone, una vedova, carica del peso di una famiglia, su cui incombe la fame e la morte, apre la porta per accogliere uno sconosciuto e gli dà quel poco di farina che gli resta... E noi, che siamo stati istruiti dai profeti, che abbiamo sentito l'insegnamento di Cristo, che abbiamo la possibilità di riflettere sul futuro, che non siamo minacciati dalla carestia, che possediamo molto di più di questa donna, saremo scusabili se rifiuteremo di toccare i nostri beni per donarli? Trascureremo la nostra stessa salvezza?...
Sia grande la nostra compassione verso i poveri, affinché siamo ritenuti degni di possedere per l'eternità i beni futuri, per la grazia e l'amore che nostro Signore Gesù Cristo ha verso gli uomini.


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