Vanity Fair España: come Iñaki Urdangarin e l'Infanta Cristina facevano affari in famiglia. Le emails inedite
Da Rottasudovest
"Iñaki Urdangarin e Cristina de Borbón erano
molto di più di un matrimonio unito nella salute e nella malattia. Erano
un'impresa" scrive l'edizione spagnola di Vanity Fair sul suo sito web,
anticipando l'articolo che sarà in edicola da domani, nel numero di dicembre.
Mentre sui media spagnoli impazza la polemica sul reale coinvolgimento
dell'Infanta Cristina negli affari del marito e mentre si assiste a un'inedita
lotta tra il magistrato che sta indagando sulle trame dell'Instituto Noos e la
Procura, che cerca di frenare ogni tentativo d'imputazione di Cristina, Vanity
Fair pubblica in esclusiva alcune emails finora inedite, scambiate tra alcuni
membri della Famiglia Reale spagnola. Sono comunicazioni tra Iñaki, il Re e la
Regina che dimostrano che i sovrani non solo sapevano, ma aiutavano il genero a
concludere i suoi affari, quando potevano.
Per esempio. Il 12 ottobre 2007, dopo aver assistito agli atti del Dia de la
Hispanidad, insieme al resto della Famiglia Reale, Urdangarin scrive al suo
socio Diego Torres, chiedendogli di vedersi in mattinata, anche se è
finesettimana perché "SM (Sua Maestà) mi ha parlato di un possibile
patrocinatore importante e, all'andare via domenica, voglio lasciarlo ben
sistemato nelle tue mani. So che è sabato, ma sarà un minuto".
Vanity Fair spiega che, dalla documentazione a cui ha avuto accesso, risulta
che Juan Carlos era riuscito ad avere 110 milioni di euro, probabilmente dal re
saudita Abdallah, "grande amico di don Juan Carlos, che il Monarca
spagnolo aveva visto quell'estate a Marbella"; il denaro serviva per
finanziare un chiodo fisso del Duca di Palma: la creazione di Ayre, una nuova
squadra spagnola con cui partecipare alla Coppa America di vela, in quegli anni
ospitata da Valencia.
"Per Urdangarin ottenere tutti gli sponsor di Ayre poteva dare a Noos, un
percentuale di guadagno pari al 10%, secondo gli standard del mercato. Circa 11
milioni di euro" scrive Vanity Fair. In un'altra email Iñaki chiede
prudenza a un amico che ha già annunciato, "in determinati circoli", l'interesse della Famiglia Reale nel
progetto, anche se gli conferma che "SM è tornato a dirmi della voglia che
ha che l'iniziativa vada avanti".
Ma non era solo Juan Carlos ad aiutare il Duca di Palma; ci sono emails che
sembrano provare che anche il Re ricorreva ai contatti del genero, pero poter
concludere le cose che lo interessavano. In una risposta a Juan Carlos, Iñaki
gli annuncia di aver parlato al signor Woodhead di Sotheby's e che gli
racconterà i dettagli a Madrid. Probabilmente il Re stava cercando contatti con
Sotheby's per vendere alcuni gioielli di famiglia, "anche se Sotheby's non
ha voluto confermare il dato, quando, alla fine del 2012, ha messo in vendita
un braccialetto di perle e diamanti appartenuto alla regina Vivtoria Eugenia, annunciando
però che apparteneva alla Famiglia Reale".
C'è anche un'email con cui la Regina Sofia si congratula con Iñaki per l'inizio
delle attività di Noos. Cosa sapeva la Famiglia Reale e cosa sapeva l'Infanta?
Si chiede Vanity Fair. E si risponde con una nuova rivelazione: la sede di Noos
è stata scelta da lei ed è stata sempre lei a utilizzare i propri contatti per
aiutare il marito.
Il Duca di Palma non si fermava davanti a niente e sembrava una macchina
ossessionata dai soldi e dalle commissioni, capace di utilizzare i propri
contatti per qualunque occasione in cui ci fossero denaro e vantaggi. Ha cercato
di aiutare Gwyneth Paltrow, un tempo, si dice, fiamma del principe Felipe, per
girare il suo programma gastronomico on the road a Valencia; ha presentato a ESADE,
una scuola per imprenditori, un programma per aprire una sede negli Emirati
Arabi con lui come rappresentante ufficiale e con la richiesta di "avere
una commissione per ogni alunno matricolato".
Vanity Fair mette fine alle speculazioni sull'addio al celibato di Felipe. I
Principi delle Asturie si sono sposati il 22 maggio 2004, solo due mesi dopo gli attentati di
Atocha, avvenuti l'11 marzo: molti festeggiamenti annunciati furono cancellati per rispetto al
dolore delle vittime e dei familiari; tra questi festeggiamenti cancellati ci
furono anche gli addii al celibato e al nubilato di Felipe e Letizia.
Da anni
circolano voci che i Principi, in realtà, non abbiano rinunciato alla festa e
che l'abbiano celebrata di nascosto ai Caraibi, scoperti poi da un antipatico
incidente all'aeroporto di Miami, con l'apertura delle valige che mandò Letizia
su tutte le furie. Vanity Fair sostiene che l'addio al celibato di Felipe fu
organizzato da Iñaki e da Pedro López
de Quesada. "Pubblichiamo la lista degli invitati" scrive nel suo
sito web, per incuriosire ancora di più e lasciar chiaro che sa di cosa parla.
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