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Vanloon – Radio Alice

Creato il 09 dicembre 2012 da Ilcasos @ilcasos

Puntata 4 – anno 1, 10 marzo 2012
Ascolta la puntata:

Questa è una puntata del primo anno di Vanloon, la nostra rubrica su Radio Città Fujiko; vai alla pagina Radio per trovare le altre puntate.

«Radio Alice per servirla . 100 megahertz tondi tondi, con Garibaldi al violoncello e Rin Tin Tin allo scacciapensieri. Una specie di costante sperdimento del livello normale della realtà perduta nei tribunali sonori cui rispondiamo Zut»

Radio Alice

Radio Alice

Tranquilli siete sempre su radio città Fujiko e nessuno di noi è impazzito. Le parole che avete appena sentito sono sempre di un’emittente bolognese ma ormai scomparsa da 35 anni. Era il marzo del ‘76 quando con una vecchia apparecchiatura militare iniziò quel magico esperimento che cambiò il volto dell’etere. Nasceva Radio Alice. Sicuramente una delle tante radio libere della stagione dei cento fiori ma che per l’innovazione del suo linguaggio, della sua capacità comunicativa e del rapporto con il Movimento è stata l’esperienza più rappresentativa del lungo ‘77.

Sovversiva, provocatoria, dadaista, demenziale, innovativa nella tecnologia e nella scena politica.
Radio Alice si definiva una radio «mao-dadaista», voleva cioè mettere insieme lo spirito provocatorio dei dadaisti e lo spirito della rivoluzione culturale cinese. A livello politico non era un espressione da prendere troppo sul serio in quanto il rapporto con la figura di Mao era superficiale ed ironico infatti non vi fu mai «da parte del Movimento creativo bolognese, un adesione al maoismo dogmatico dei marxisti-leninisti». Mao era visto come una figura pop e le guardie rosse come dei tipi «bizzarri che si battevano contro ogni ordine repressivo». L’accostamento con il dadaismo voleva essere il tentativo di ironizzare sul dogmatismo di alcuni ambienti della sinistra estrema.

Attraversata da tantissime anime rigorosamente senza palinsesto se non con l’eccezione di qualche programma che aveva una certa continuità come “Far finta di essere sani” con interventi in cui, partendo dal corpo si poteva arrivare al capitalismo passando per l’amore libero e la medicina. Si potevano seguire lezioni di yoga, sentire jam session, ascoltare favole per bambini verso la sera o deliziarsi con il “Racconto digestivo”, una serie di letture torbide e un po’ porno. Non mancava la controinformazione e il bollettino politico. Ma se la controinformazione voleva ristabilire il vero, come fa uno specchio, questa radio fece un passo in più, andò al di là dello specchio. Ciò che distingueva Alice dalle altre esperienze radiofoniche fu infatti il suo linguaggio inteso come livello di trasformazione della vita cioè non più mezzo ma pratica di mutamento della vita, dei rapporti sociali e delle condizioni di lotta. Chiaro esempio delle riflessioni attorno alla comunicazione fu il telefono: l’emittente bolognese fu la prima radio a utilizzare la diretta telefonica divenendo così punto di riferimento per tantissime persone che si raggruppavano per ascoltarla; veniva annullata così la differenza fra chi trasmetteva e chi riceveva.

Radio Alice era una delle tante soggettività del Movimento che non cessò di parlare neanche nei giorni del Marzo bolognese quando, dopo l’omicidio di Francesco Lorusso da parte delle forze dell’ordine, migliaia di persone invasero il capoluogo emiliano. In casi di manifestazioni, cortei e momenti di tensione l’emittente funzionava un po’ da cellulare trasmettendo le telefonate di chi si trovava in strada o in piazza.
Ci sono tantissimi motivi per cui Radio Alice esprime le tante caratteristiche di quell’esplosione di amore collettivo che è stato il Movimento bolognese. Innanzitutto ha colto l’importanza dello sviluppo tecnologico e della comunicazione intesa come azione e informazione. È stato un aggregarsi di esperienze culturali e innovative; romantica, libertaria, divertente, politica e allo stesso tempo innovativa ed efficace. Il tutto in un periodo conflittuale e complesso che è bene affrontare senza ricadere in futili nostalgie o astrattezze.

Manifesto Radio Alice

Manifesto di Radio Alice

Il marzo del ’77 è segnato anche dalla violenta repressione governativa che colpisce, senza esitare, anche la radio. Alle 23:15 del 12 marzo 1977 un plotone di polizia penetra nei locali di Radio Alice: i redattori furono arrestati con le accuse di istigazione e associazione a delinquere, e le apparecchiature furono distrutte o sequestrate. Il giorno dopo la Radio riaprì sotto il nome di “Radio Collettivo 12 marzo”; chiusa dalla polizia, il collettivo trova ospitalità presso “Radio Ricerca Aperta” che venne chiusa di nuovo poco dopo.
Quei giorni di marzo furono molto particolari tra arresti, feriti, chiusura di radio, cortei in continuazione. Creatività, divertimento riappropriazione di corpi, tensione politica e innovazione, tutto ciò si mescolava all’odore dei lacrimogeni. Terminava così la straordinaria esperienza di “Radio Alice” che rappresentò per un anno la possibilità di parlare in prima persona esprimendo col proprio dialetto i propri bisogni e praticando la radicale esclusione di chiunque si erga a portavoce di altri, di chiunque non pratichi le cose che dice.
Vi salutiamo con un ultima citazione e vi invitiamo a visitare il nostro sito casoesse.org.

«Un’altra telefonata in diretta: la più bella ricevuta. Non parla nessuno, suona solo un sax per un paio di minuti. Siamo sicuri fosse Majakovskij»

Bibliografia ed approfondimenti

  • Autori molti compagni (a cura di Enrico Palandri et al.), Bologna marzo 1977 …fatti nostri…, Rimini: NdA press, 2007
  • Collettivo A/traverso, Alice è il diavolo. Storia di una radio sovversiva, Milano: Shake Edizioni, 2002
  • Gruber Klemens, L’avanguardia inaudita. Comunicazione e strategia nei movimenti degli anni Settanta, Milano: Costa&Nolans, 1997
  • Oderso Rubini, Andrea Tinti (a cura di), Non disperdetevi: 1977-1982, San Francisco, New York, Bologna, le zone libere del mondo, Milano: Shake Edizioni, 2009
  • Stefano Dark, Libere!: l’epopea delle radio italiane degli anni ’70, Viterbo: Nuovi equilibri-Stampa alternativa, 2009
  • www.radioalice.org
  • Un’altra puntata radio sull’argomento: da Radio 3, Wikiradio del 12/03/2012, Maurizio Torrealta racconta Radio Alice
Film
  • Alice è in paradiso, di Guido Chiesa, Italia, 2002, 59 min (documentario)
  • Lavorare con lentezza, di Guido Chiesa, Italia, 2004, 111 min
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Vanloon – Radio Alice

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