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Vanna, nonostante la condanna, già libera

Creato il 22 ottobre 2011 da Cortese_m @cortese_m
Vanna, nonostante la condanna, già libera
E' passato pochissimo tempo da quando telegiornali e carta stampata erano pieni della faccia e delle notizie relative alle inchieste che riguardavano la Vanna-nazionale, sua figlia ed altri, che con loro avevano truffato e raggirato migliaia di persone con l'obiettivo di portargli via quanti più soldi possibile, ma sembra che qualcosa ritorni...
E' passato poco tempo dicevo, Vanna e sua figlia sono state condannate in via definitiva per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all’estorsione, ma ritroviamo nuovamente telegiornali e carta stampata che parlano di loro!
Che succede?
Succede che per loro si sono già schiuse le porte del carcere e queste due “brave bambine”, che ora rispettano la legge e le regole (o almeno fanno finta...), hanno trovato un lavoro per andare fuori dal carcere: Vanna è stata assunta presso il bar-ristorante milanese del compagno della figlia, che peraltro è già agli arresti domiciliari da oltre un anno, e dopo il lavoro, per la notte, ha l’obbligo di recarsi presso una struttura alternativa al carcere.
La Marchi, nonostante i mezzi d’informazione la stiano già un po’ “solleticando”, sta tentando di mantenere un profilo molto basso, senza dichiarazioni, o estrosi comportamenti cui ci ha sempre abituato.Evidentemente fa’ parte della sua strategia per accorciare quanto più possibile la lunghezza della pena – ricordo è di 9 anni e mezzo – che in Italia sappiamo offre in itinere svariate possibilità di essere ridotta in base al comportamento del condannato, buona condotta, servizi sociali, ecc…
Forse ce lo meritiamo, o forse no, forse c’è qualcosa che davvero non funziona se nemmeno un quarto della pena già scontata sia sufficiente a potersi ritrovare faccia a faccia per la strada persone che hanno fatto tanto male ad altri! E non ci scordiamo il target di persone raggirate, le vittime: anziani o comunque persone deboli e svantaggiate.
Forse abbiamo la memoria corta, o forse sono le istituzioni giudiziarie ad averla, in ogni caso così non può andare!
nanni

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