Nell’anno della biodiversità era obbligatorio, nel mio semenzaio, dedicare un po’ di spazio alla colitvazione delle varietà di ortaggi rare e inusuali che da troppo tempo ormai finiscono per lasciare il campo alle solite 3 o 4 piante più produttive finendo poi per essere dimenticate. Con tutto quello di negativo che questo comporta, proprio e soprattutto in termini di biodiversità che rischia così di diminuire o sparire per sempre con grave perdita per la vita del pianeta e dei suoi fragili equilibri. Per invertire questa disastrosa tendenza alla distruzione della biodiversità ognuno di noi dovrebbe “adottare”, nel suo piccolo, almeno una pianta rara coltivandola e facendola conoscere, diffondendone cioè, per dirla con uno scontato giro di parole, “la coltura e la cultura”.
Tra le varietà rare che ho seminato quest’anno la parte da leone l’hanno fatta i pomodori: ai soliti semi tramandati dai contadini della zona ho potuto infatti affiancare alcune varietà acquistate, in occasione Murabilia ‘09, presso un esperto appassionato che vanta una collezione di rarità di tutto rispetto. Tra i pomodori acquistati al banchino della manifestazione lucchese c’è per esempio lo Spoon i cui frutti sono definiti come”i pomodori più piccoli del mondo“.
O almeno così recitava l’etichetta nella confezione dei semi e in realtà, alla prova dei fatti, è difficile confutare questa affermazione perché i frutti di questo particolarissimo pomodoro sono davvero minuscoli ed è difficile immaginare una varietà che riesca a produrne di più piccoli.
Come sempre ho seminato le piante e poi le ho distribuite ai vari amici e conoscenti che incuriositi dalla descrizione hanno volentieri “adottato” le piantine. E anche se da queste parti la coltivazione dell’orto è stata fortemente compromessa da un’interminabile stagione delle piogge, alla fine stanno arrivando i primi risultati, anche per il pomodoro Spoon. Andiamo allora a conoscerlo più da vicino (cliccate sulle foto per ingrandirle).
La pianta
Be’, dalla pianta che produce i pomodori più piccoli del mondo, non è lecito aspettarsi le grandi dimensioni e infatti il pomodoro Spoon sembra non crecere molto in altezza (anche se alcune piante sono alte quasi come quelle “normali”) ma tende semmai ad allargarsi e a svilupparsi quasi a cespuglio (come si nota nella foto qui sotto) tanto da farlo crescere sia senza l’ausilio di un tutore, sia con (come nella foto qui sopra). La sensazione è comunque di una pianta piuttosto robusta.
Il Fiore
Quando si vedono spuntare i primi fiori dello Spoon ci si fa subito l’idea che da lì non può nascere un pomodoro normale; la forma è più o meno quella classica di un fiore di pomodoro ma anche qui sono le dimensioni minuscole a fare la differenza; nella foto sottostante ho affiancato al fiore una moneta da un euro. Ebbene, sapendo che il diametro della moneta misura 23 mm è facile fare la proporzione e capire le reali dimensioni del fiore, davvero piccolissimo.
Il frutto
Così come per molte varietà di pomodoro (come il ciliegino, il datterino ecc.) anche lo Spoon produce i suoi frutti a grappolo.
I pomodori aggiungono velocemente la dimensione finale (e ci mancherebbe, visto quanto cresscono…) ma, complice forse anche il sole che ha quest’anno tardato ad arrivare, non sono altrettanto rapidi nel maturare. Nella foto sottostante, grazie alla solita moneta da un euro, è possibile notare le dimensioni dei frutti ancora sulla pianta.
Il frutto maturo
Una volta maturati i frutti dello Spoon vengono logicamente colti a grappoli. Si presentano di un bel rosso vivo e, nonostante siano ben maturi, rimangono molto sodi e compatti.
Grazie alla solita moneta da un euro nella foto qui sotto è facile farsi un’idea di quanto questi pomodori siano effettivamente piccoli: più che pomodori infatti assomigliano molto ai frutti di bosco.
L’interno
Se ce ne fosse ancora bisogno, è aprendo un pomodoro Spoon che si ha la completa certezza di trovarsi di fronte a un frutto minuscolo: i pochi semi presenti al suo interno occupano la quasi totalità dello spazio lasciando il resto alla poca polpa presente. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare invece, la buccia dello Spoon è piuttosto spessa.
Il sapore
Dunque, descrivendolo come minuscolo, dalla buccia spessa, pieno di semi e con pochissima polpa, il frutto in questione non sembra davvero il massimo della bontà, eppure… Eppure lo Spoon è un pomodoro davvero buono: il suo sapore è decisamente dolce ma equilibrato (contrariamente per esempio ad alcune varietà di ciliegino che questa caratteristica l’hanno troppo accentuata), non è per niente acido (specialmente quelli più maturi) e la consistenza quasi “croccante” della buccia lascia una buona sensazione in bocca.
Insomma lo Spoon si sta rivelando una piacevole scoperta e anche se all’apparenza non sembra trovare molte applicazioni in cucina secondo me ha delle grandi potenzialità: intanto, come semplice guardizione dei piatti, ha come limite solo la fantasia del cuoco e poi è come puro ingrediente che lascia la possibilità di sbizzarrirsi. Io per esempio ho già in mente 3 o 4 ricette molto promettenti che, se il raccolto lo permetterà, varrà la pena affrontare in seguito…