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Vasco Rossi, la satira, la libertà di stampa, la correttezza. Chi sbaglia?

Creato il 04 ottobre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Vasco Rossi, la satira, la libertà di stampa, la correttezza. Chi sbaglia?Continua a far parlare di se il caso Vasco Rossi e Nonciclopedia, le idee sono varie, talvolta vaghe e le posizioni, come spesso accade in casi simili sono “o con me o contro di te”, questo almeno è quello che si evince leggendo i vari commenti che da ieri girano nel web.

Certo la questione come è stata “venduta” ha confuso e continua a confondere. Da un lato si trovano coloro che continuano a sostenere che la posizione assunta dalla rockstar di Zocca sia sbagliata, dall’altra invece c’è chi la ritiene corretta.

Una cosa è certa, la rete dovrebbe essere usata con correttezza. Taluni poi sono convinti si tratti di prove tecniche dell’ammazza blog. Insomma però la calunnia e la smoderatezza, quando scritti,non è la prima volta che vengono “puniti”.

Fatto sta che Vasco Rossi non si arrende e nonostante le migliaia di fan che paiono essersi rivoltati contro il loro idolo, la battaglia continua. Si legge nella fanpage dedicata a Vasco, “Cosa pensiamo della libertà di espressione e altro lo testimonia l’esistenza di questo profilo per  tutto quello che contiene, con il libero contributo di chiunque. Abbiamo chiesto ad anonimi gestori di un sito ( secondo noi con contenuto diffamatorio ) di rendere non anonimi i gestori e gli inserzionisti. La richiesta è stata considerata non ricevibile, la  risposta è che il sito non può essere considerato responsabile dei contenuti anonimi diffusi. Questo resta per noi un problema da chiarire, anonimi possono diffondere considerazioni del tipo:  V. Rossi è un vecchio bavoso tossicomane che vende cocaina davanti alle scuole e deve la sua fama alla credulità di milioni di rimbambiti fatti e strafatti quanto e più di lui …. !

Se questo è lecito saremo ben contenti di pagare danni e quanto serve agli anonimi gestori e inserzionisti di Nonciclopedia, in caso contrario proseguiremo nella richiesta di conoscere l’identità dei gestori del sito e degli autori anonimi delle attività solo diffamatorie e per nulla comiche o ” satiriche “.

 Il contenuto di Nonciclopedia nelle parti segnalate da noi  ai gestori non ha nulla a che fare con la satira. Esistono per fortuna una discreta quantità di parodie e altro su Vasco create e diffuse, state pur certi anche per il nostro divertimento, senza nessun contrasto in quanto arte sottoscritta da autori e interpreti con nome e cognome come la ” vittima ”  della stessa. “

Intanto il caso inizia ad assumere proporzioni immense, le righe succitate, in qualche ora hanno ricevuto diverse centinaia di commenti, chi pro e chi contro, ovviamente.

Alcuni pensano che Vasco abbia sbagliato, magari consigliato da persone poco esperte della rete, certo è che a nessuno, nemmeno ad una “persona qualunque” piace leggere considerazioni pressapochiste e calunniose, rese note al mondo attraverso la rete. Prima o poi nel mondo virtuale tutti intoppiamo in simili “momenti”, e, c’è chi non ci bada e chi invece si. Quanti gestori di blog si trovano a dover “censurare” commenti pesanti da parte dei lettori? Bhè moltissimi, forse bisognerebbe essere un pò più accorti ed un pò più responsabili perchè c’è modo e modo di essere “satirici”. Eppure l’ammazzablog non è ancora in vigore, ma altre norme e, una sana e civile convivenza virtuale insegna che alcuni limiti sono invalicabili.

Una cosa è certa, il sito Nonciclopedia, fino a 24 ore fa era uno dei milioni del web, ora di certo è uno tra i più noti. Probabilmente si, Vasco è lontano da tutte le dinamiche della rete, e forse non sa che di pagine simili a quelle cancellate ce ne possono essere migliaia e altrettante migliaia possono spuntare come funghi, e, a volte controllarle tutte è un “pandemonio”, ma è anche vero che è scorretto e non è “libertà di stampa” quella di pubblicare ironia pesante.

Ora le pagine sono state cancellate, ma restano negli archivi della rete, eppure, del caso se ne sentirà parlare ancora tanto, può essere poi che resti esclusivamente un ottimo esempio di come saper sfruttare al meglio la socializzazione dell’informazione, basta osservare i tweet di ieri per percepire un qualcosa di diverso! Insomma l’informazione deve essere libera, certo, la rete deve essere libera e, chi lo mette in dubbio, ma, bisognerebbe anche rispettare dei canoni.

 ”.. meditate o meglio:  fate quel che vi pare !!!”(V.R.)
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