«La vita sorge da “equilibri instabili”. Se ci fosse dappertutto stabilità, non ci sarebbe vita. Ma l’instabilità è angoscia, disagio, pericolo. E di essa vive il mondo, per sempre inquieto. Di qui la scempiaggine di queste “Città del Sole”, di queste “Utopie”, la cui essenza è una felicità perenne. Ossia un “equilibrio stabile” definitivo. Non così si fissa il “futuro”, ma si segna la morte».