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Västerås e il Lago Mälaren

Creato il 20 febbraio 2013 da Sarahscaparone @SarahScaparone

Non avrei mai immaginato che camminare di notte su un lago ghiacchiato potesse essere così emozionante. È successo a Västerås, in Svezia, in pieno inverno, e credo di poter affermare con certezza che questa sia stata una delle esperienze più incredibili della mia vita.

Il  Lago Mälaren è il terzo lago più grande della Svezia, è disseminato di centinaia di isole, ha una grandezza di oltre mille chilometri quadrati e, da Stoccolma, si estende sino a Västerås e oltre. Bene, io ho avuto la fortuna di percorrere a piedi una parte del suo tragitto ghiacciato, su una pista battuta dove abitualmente gli svedesi pattinano in tutta tranquillità.

Immensità e silenzio sono le sensazioni che porto nel cuore, oltre alla vista, magnifica, su una città illuminata in ogni dove. Västerås come tutta la Svezia, in inverno, convive con un clima rigido e con poca luce naturale, ma la luce artificiale delle strade e delle case, i lumini alle finestre e gli addobbi natalizi che fanno capolino qua e là, anche fuori stagione, creano un’atmosfera senza eguali.

Ho camminato a lungo osservando il ghiaccio in una sera ventilata, fredda e per nulla stellata. E pur senza luce, se non quella della notte, ci vedevo benissimo. Ho cercato le crepe e ascoltato i rumori, schiava di una suggestione che qui non ha senso di esistere: il ghiaccio è di casa, la coltre è talmente spessa e fa così tanto freddo che sul lago passano anche i mezzi per tracciare e pulire le piste, come potrebbe avvenire da noi con i gatti delle nevi. Ho imparato a guardarlo, il ghiaccio; a cercare i disegni che traccia sotto il suo manto trasparente creando, a volte, incredibili sculture naturali. Il mio sguardo si è perso più di una volta verso un orizzonte bianco senza fine. La città era là, sulla costa, la vedevo, ne riconoscevo i contorni, ma sembrava irraggiungibile.

Ti senti parte integrante della natura, immenso come lei, nel bel mezzo (o quasi) di un lago ghiacciato in pieno inverno. Il freddo pungente ti sfiora, ti tiene sveglio, vigile, ma non ti disturba. Il vento soffia, forte. Fa volare l’ultima neve, quella appena caduta, ti entra nelle ossa, ma ti accompagna con gentilezza, verso nuovi modi di vedere, di osservare, di conoscere, di sentire.

Tu sei lì, da solo, parte di uno spazio immenso che a fatica riesci a immaginare diverso da quello che stai vivendo. Ma non è sempre così, come in estate quando, proprio dove tu stai camminando, le barche sono cullate dalle onde e l’acqua riflette la luce di un sole tanto agognato. Su un lago ghiacciato in pieno inverno anche il silenzio diventa tuo amico. Forse il migliore. E lo ascolti, perché la tua anima è felice di trovare finalmente qualcuno con cui poter parlare. Liberamente.

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Sul Lago Mälaren



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