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Vaticano/Gesuiti: La grande depressione (2008-2012) – Il collasso globale del credito nel 2009 (Parte 2)

Creato il 06 ottobre 2012 da Tnepd

Vaticano/Gesuiti: La grande depressione (2008-2012) – Il collasso globale del credito nel 2009 (Parte 2)

Il mondo sta affrontando la sua più profonda crisi del credito dopo la Grande Depressione del 1930 – Proprio come nel 1933 (4 anni dopo il crollo di Wall Street), le banche improvvisamente ed universalmente cominciarono ad corto di credito. Il ritmo dei licenziamenti e delle bancarotte è aumentato esponenzialmente. Il credito globale è crollato ed è certo che siamo di fronte ad una grave recessione globale, la prima Depressione “globale”.

Vaticano/Gesuiti: La grande depressione (2008-2012) – Il collasso globale del credito nel 2009 (Parte 2)

Parlate con qualsiasi banchiere e vi dirà la stessa cosa – ne abbiamo solo perso il controllo – non c’è alcun complotto globale, nessuna mano che sta deliberatamente manipolando questo evento per renderlo manifestamente peggio. Ma ne siamo veramente sicuri? Improvvisamente, un caso localizzato di prestiti non rifondati, è esploso in una recessione globale trasformandosi poi in una depressione globale. Come è successo? In un certo senso, l’atteggiamento dei funzionari che hanno gestito Wall Street per decenni è parte del problema. Il loro atteggiamento, arrogante e sprezzante, riguardo al fatto che la Chiesa cattolica romana non avesse alcuna rilevanza nell’odierno e sofisticato mondo della finanza internazionale e delle banche è al centro di questa storia. Queste persone hanno, nel tempo, completamente perso la memoria su chi avesse creato il sistema finanziario globale.

IL GIORNO DELLA FONDAZIONE DEL MODERNO SISTEMA FINAZIARIO GLOBALE

Nel luglio del 1944, un mese dopo la sbarco in Normandia, durante la seconda guerra mondiale, oltre 700 delegati provenienti da 44 nazioni alleate si incontrarono al Mount Washington Resort Hotel a Bretton Woods, nel New Hampshire, per discutere e concordare il sistema finanziario del “Nuovo Ordine Mondiale”. In cima all’ordine del giorno vi era la formazione di nuove “banche internazionali” e del sistema monetario internazionale che avrebbero aiutato gli alleati nella ricostruzione. Nel 1944, gli Stati Uniti, il Regno Unito e la maggior parte delle potenze alleate erano al verde. Nel 1944 l’unica cosa che teneva aperte le fabbriche militari di armi, aerei e carri armati erano i cosiddetti War Bonds. Un meccanismo fondamentale di questo Nuovo Ordine Mondiale della finanza globale fu il concetto di tasso di cambio monetario – un sistema universalmente riconosciuto per determinare il valore di una moneta nei confronti delle altre valute, più il suo valore di conversione definitiva in oro. Dal 1971, questo modello crollò e grazie alla Federal Reserve statunitense, controllata dalla Chiesa cattolica romana, il loro sistema monetario – la moneta di proprietà di una serie di fondi privati (ma che comunemente si crede proprietà dei cittadini degli Stati Uniti) è diventata la “valuta di riserva” per il mondo. Queste banche pubbliche chiave e private a loro volta avrebbero prestato denaro alle riserve nazionali permettendo che il credito potesse circolare anche nel resto del network bancario. Con questo sistema, il valore di una moneta non si basò più sulle riserve di metalli preziosi, ma sulla sua capacità di generare ricchezza misurata dalla quantità di tasse imponibili ai cittadini, ora classificati (per motivi economici) come servi della gleba – schiavi salariati che continuano a produrre tasse che a a loro volta finanziano nuovi prestiti. Questo sistema è diventato il secondo livello di produzione del credito nell’economia mondiale. Dato che le nazioni abbandonarono lo standard aureo (grazie al Presidente geusita Roosevelt nel 1933), un Paese che vuole creare credito, dovrà farsi prestare denaro dagli istituti primari di credito (principalmente i banchieri cattolici), o tassare maggiormente i suoi cittadini. Dato che questo sistema si basava sulla perdita della sovranità monetaria e sull’acquisizione del debito, il sistema finanziario globale progettato dai gesuiti, ben presto si trovò a promuovere la crescita del debito che a sua volta contribuì alla crisi finanziaria globale del 1971 la quale portò il sistema monetario della Federal Reserve (gesuiti) a diventare la nuova unità internazionale del credito. Tuttavia, dal 1980, la tecnologia informatica era avanzata a tal punto che la moneta elettronica stava per diventare una realtà. Il mondo ha oggi un terzo livello di credito in cui può essere immediatamente creata della valuta “fittizia”, garantendola poi attraverso prestiti incrociati con altre banche e istituzioni. Si tratta della moneta elettronica (crediti), la quale provocò il grande boom economico del 1980, nel mondo occidentale. Dal 1990 le antiche banche europee e americane che garantivano livelli primari di credito vennero messe da parte in quanto quelle che offrivano credito di terzo livello (credito elettronico) e crediti nazionali (tasse e prestiti) si auto finanziavano a vicenda. La Chiesa cattolica e i gesuiti non avevano più il controllo. Dal 2002/2003, però, emerse un nuovo fenomeno attraverso la promozione di prodotti finanziari, non regolamentati, che promettevano enormi benefici in tempi rapidi, ma anche debiti cosiddetti tossici – assistiamo alla nascita dei derivati e dei titoli spazzatura. Allo stesso tempo, il debito dei consumatori è stato spinto a nuovi livelli, senza riflettere sulle conseguenze. Così, quando il mercato subprime crollò nel 2008, non solo vennero allo scoperto le spericolate pratiche di prestito dei mutui per la casa, ma anche un settore finanziario che aveva arrogantemente perso il controllo facendo crescere esponenzialmente il debito. Entro la fine del 2008 iniziò un effetto domino. Le banche non potevano più garantire i “crediti elettronici” delle altre banche – ovvero i prestiti di denaro fittizi. Non solo i consumatori e le aziende iniziarono ad andare in default, ma lo fecero, una dopo l’altra, anche le banche. Rimasero quindi solo 2 scelte: o le nazioni salvavano le banche in modo da sostenere i loro “finti” crediti di terzo livello con quelli di secondo, oppure la Chiesa Cattolica, sarebbe potuta intervenire nei mercati per stabilizzarli. Come si può immaginare dalla carneficina, i Gesuiti e Chiesa cattolica romana non hanno fatto nulla del genere. Spensero invece letteralmente i rubinetti d’oro del credito anche nei confronti di alcuni dei suoi fornitori bancari più antichi e fedeli come la Citigroup – un gruppo di banche che da oltre quindici anni aveva completamente voltato le spalle al suo antico giuramento stipulato con i gesuiti, ingrandendosi grazie ai crediti “fittizi”. Il rifiuto dei Gesuiti e della Chiesa cattolica romana di utilizzare le proprie riserve di oro rubato – almeno il 40% del totale dell’oro mondiale – per stabilizzare i mercati globali del credito portò al totale disastro fin dai primi mesi del 2009.

MITI DEGLI STANDARD DI CREDITO BASATI SUI METALLI PREZIOSI

Uno dei miti più perversi e duraturi promossi dagli agenti della Chiesa cattolica romana ancora oggi è che la moneta basata sullo standard aureo prima del 1933 era intrinsecamente instabile e sostanzialmente un male per l’economia globale. Prima di Woodrow Wilson, indotto a consegnare alle banche private, controllate dai Gesuiti, la gestione della moneta, gli Stati Uniti erano senza dubbio una delle nazioni più ricche della Terra – più che in grado di sopportare i continui attacchi finanziari della Chiesa Romana. I gesuiti, infatti, tentarono ben 4 volte un attacco economico contro gli Stati Uniti per cercare di provocare una recessione e quei cambiamenti politici utili al successivo insediamento della Federal Reserve. Nel 1933, il Vaticano e i gesuiti avviarono la seconda parte del loro piano attraverso Edmund Walsh e alla sua dominante influenza sul presidente Franklin D. Roosevelt. Nel 1933, mentre la crisi economica si aggravava, principalmente perchè le banche cattoliche ritirarono il credito dalle banche più piccole, il mondo guardò agli Stati Uniti come all’unica nazione ad avere sufficienti riserve per competere con il Vaticano e riempire il vuoto. Alla London Economic Conference, tuttavia, Roosevelt fece una cosa incredibile. Non solo impedì alle riserve di metalli preziosi statunitensi di divenire riserva monetaria globale, dichiarò morto lo standard aureo. Entro due settimane, migliaia di banche chiusero i battenti, centinaia di migliaia di aziende si ritrovarono al verde, centinaia di milioni di persone restarono senza lavoro e in molti morirono di fame. In un atto di tradimento contro il suo paese, la sua gente e il mondo intero, Franklin D. Roosevelt consegnò il totale controllo dello standard aureo nelle mani dei Gesuiti e del Vaticano – mentre, contemporaneamente, si stava preparando il terreno per la Seconda Guerra Mondiale con centinaia di milioni di disoccupati arrabbiati. La grande truffa di questo atto criminale fu completamente esposta a Bretton Woods, dove gli Alleati ammisero tranquillamente che lo “standard aureo” non era mai scomparso. Tutto ciò che era cambiato è che ora il Vaticano non aveva concorrenti. La cosa triste di questa terribile decisione economica, presa più di 70 anni fa è che se in qualsiasi momento, una delle 20 maggiori economie (G20) decidesse di respingere le regole del Vaticano, stampando una propria valuta, il mondo potrebbe rapidamente uscire da questa crisi del credito e agguantare finalmente la ripresa. Non c’è niente che impedisca ai paesi del G7 o del G20 di riprendere il controllo e produrre denaro, con base aurea – bypassando le malvagie banche controllate dai Gesuiti e salvare il mondo. Purtroppo questo non è ciò che si sta facendo, o si è in programma di fare.

COSA ACCADRA’?

Una cosa è certa di questa crisi globale del credito. Il percorso verso il quale il mondo si sta avviando è ben prevedibile e già praticato. I piani del Vaticano e dei gesuiti possono essere completamente tracciati e compresi. Non vi è alcun mistero su quali saranno i prossimi passi. Il 2009 è per molti versi una ripetizione del 1933. E’ solo che i tempi sono più brevi. Il 2010 è stato come il 1934-35 il 2011 come il periodo che va dal 1936 al 38. Il 2012 sarà un nuovo 1939 – solo che questa volta alleati e nemici saranno “diversi” e lo spettro del nucleare sarà presente più che mai. Per ora, il prossimo passo sarà il grande salto verso il socialismo – con lo Stato che assumerà maggior controllo sulle nostre vite, in modo da proteggerci (per quanto possibile) dalla piaga economica globale. Arriveranno in ogni caso i disordini e le forze paramilitari saranno pronte a “sedare” le rivolte, togliendoci gradualmente ogni diritto….sempre per la nostra protezione.

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