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Ve lo spacco quel tasto, ziocane!

Creato il 25 maggio 2012 da Tnepd

Ve lo spacco quel tasto, ziocane!Mi vedo costretto a scrivere un post di supplica ai bloggers italiani che capitino su questo testo. Potrei essere conciso, ma non lo sarò al solo scopo di compensare l’eccesso di virgole dilaganti nella blogosfera.

Ad onor del vero non sono soltanto i bloggers a toppare sulla punteggiatura ma anche i grandi giornali, le grandi testate da cui ci si aspetterebbe almeno il rispetto della forma e dell’ortografia visto che sui contenuti s’è persa la speranza.

Qualche tempo addietro qualcuno mi ha fatto notare i miei pò con l’accento in vece dell’apostrofo. Era una scelta che definirei fonetica, non una svista, ma ci ho pensato e – ziocane – ha ragione lui. Nonostante po’ sia una fetta di poco e dunque necessiti palesemente dell’apostrofo e non dell’accento, il pò mi suonava meglio visivamente, più aperto, più vibrante. Sono tornato quindi al buon vecchio po’, per un po’, poi si vedrà.

Ora mi tocca parlare di qualcosa soltanto allo scopo di far comprendere ai miei colleghi, che pensano bene ma scrivono maluccio, quanto possa essere piacevole una frase priva di punteggiatura superflua.

Ve lo spacco quel tasto, ziocane!
Capita infatti d’incocciare in testi dai contenuti preziosi ma esposti in maniera maldestra tanto da renderli non godibili, se non illeggibili. Se i bloggers vogliono elevarsi oltre il livello delle merdine che affollano le redazioni dei giornali, oltraggiosi nei confronti della lingua italiana oltre che del buon senso e buon gusto, devono imparare l’ortografia ed in primis ad essere più parsimoniosi con le virgole.

Altrimenti vengo a casa vostra e ad uno ad uno ve lo spacco quel cazzo di tasto della virgola.

Non si può, scrivere un pensiero godibile, se lo si interrompe, continuamente, con la virgola. Ziocane.

Credo che molti introducano la virgola ogni qualvolta si fermano a pensare a cosa scrivere e poi non rileggano nemmeno una volta i propri scritti per effettuare le correzioni necessarie. Altrimenti non si spiega.

Tra l’altro i più utilizzano softwares di videoscrittura italiani – non come me che ho una copia tarocca indo-cinese inchiodata sul Bengali e senza correttore automatico – indi per cui mi aspetterei che, quanto meno, si accorgessero delle linee rosse sparpagliate qua e là.

Già so che nove lettori su dieci mi stanno mandando affanculo perché queste sono menate da Accademia della Crusca, da spocchiosi intellettuali che hanno fatto le scuole alte, quando piuttosto dovremmo preoccuparci degli extraterrestri che fra un po’ verranno giù a farci un culo così. Ebbene, ricambio e vi mando affanculo pure io, col megafono.

Ve lo spacco quel tasto, ziocane!
Fate bene a non sottovalutare gli alieni, le scie chimiche, HAARP e tutto il resto, ma fate male a sottovalutare l’ortografia. Il pressapochismo della forma può infettare il contenuto e quindi il messaggio ed infine il pensiero trasmesso.

Rispettate la lingua che vi permette di comunicare, nello specifico l’italiano che è – boia chi lo nega – la lingua più bella del mondo.


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