questo post participa all’iniziativa vecchi tempi del blog il circolo vizioso.
Il Carnevale, sinceramente non è mai stata la mia festività preferita. per tutta una serie di motivi.
1) bisognava riciclare il costume dell’anno precedente…oppure spremersi le meningi per crearne uno senza spendere una cifra blu.
2) a febbraio di solito fa un freddo becco, e cadevo spessimo malata…quindi le feste in maschera le vedevo col binocolo.
3) è desolante giocare in casa con un pacchetto di stelle filanti mentre sai che i tuoi compagni di classe si divertono altrove!
4) dalle mie profonde viscere odio, (li ho sempre odiati e li odierò per sempre!) gli scherzi cruenti carnevaleschi!
fatto questo breve preambolo obbligatorio, adesso giungo al cuore del post, ovvero alla mia disavventura carnevalesca.
era l’anno della maturità, anno in cui tutti i miei compagni di classe compivano i famigerati 18 anni, con tanto di festa da urlo. non passava settimana che c’era un invito in busta chiusa recapitatomi sul banco, in bella vista posizionato sulla smemo. a parte le tragedie greche su cosa indossare per l’occasione, io in genere ero ben felice di andarci. mi preparavo con cura, sceglievo l’abito, il trucco e l’acconciatura giusti. poi supplicavo mio padre di venirmi a prendere dopo mezzanotte. sto come al solito divagando…veniamo al dunque! la festa dei 18 di Eloisa capitò un giorno infrasettimanale ahimè. di martedì. martedì grasso per la precisione. un particolare non trascurabile. quel pomeriggio antecedente l’ora x festaiola, lo trascorsi da brava maturanda sui libri di testo insieme a una mia compagna, a decifrare- ancora la ricordo!- l’Aulularia di Plauto.
-si è fatto tardi, meglio chiuderli i libri, altrimenti non arriviamo in tempo alla festa!
- ok, ma non voglio che torni da sola a casa, ti accompagno fino alla chiesa!
e così scendemmo. io ero la scorta, lei la fanciulla da salvaguardare. nemmeno due passi e venimmo colte da un bombardamento di uova. fummo bersagliate in pieno. le uova beccate in testa fanno male sapete? per fortuna ero ancora in tuta casalinga! tornata a casa fumante di rabbia non so quanto tempo trascorsi per lavare via dai capelli i tuorli e gli albumi. in compenso i capelli vennero sofficissimi e vaporosi come non mai! e la festa di Eloisa fu una delle più indimenticabili di quelle organizzate per i 18 anni dei miei compagni!
tuttavia ancora oggi il mio parere negativo sul carnevale non è cambiato di una virgola.