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Vecchi zaini mai dimenticati: Invicta

Creato il 02 luglio 2012 da Koalalondinese @farego

Vecchi zaini mai dimenticati: Invicta

 

L’altro giorno mi sono data alle pulizie del mio armadio, era pieno di borse e borsette, di un’epoca iper-femminile esasperato.

Mi sono cadute addosso, borse in paglia, in seta cinese, in plastica-pelle, borsette vintage, dai manici in legno, da cittá, spiaggia, montagna, lago e collina.

Vecchi zaini mai dimenticati: Invicta

E poi sotto alla bancarella di borsette che ripercorrevano come fermi-immagine dalla mia adolescenza ad oggi, ho trovato lui: il mitico Invicta pieno di scritte e graffi.

Il mio primo zaino firmato, da grande, quello che quando mia nonna me lo regaló – dopo che le avevo stracciato i coglioni che non aveva – non mi sembrava vero!

Me lo regaló alle medie, quando mi sentivo davvero grande, cresciuta, non piu ingrembiulata in quelle cose orrende bianche con i fiorellini stampati sul petto.

Finalmente potevo vestire da “normale”, ero grande, potevo mostrare i miei vestiti e non doverli nascondere sotto quel grembiule che finivo sempre col pastrocchiarlo con il pennarello, le cui lunghe maniche e colletto mi strozzavano e soffocavano durante l’estate che a Roma iniziava ad Aprile!

Alle medie era tutto pulito e curato, alle superiori é stata la fine, ho iniziato a colorarlo, a riempirlo di scritte su gruppi musicali, bonazzi del momento e squadre del cuore: a Mmmmmagggica!

Durante le lunghe traversate sull’autobus passavo il tempo a scriverlo e pastrocchiarlo, io da bravo grafico pubblicitario sempre piena di pennarelli, chine, matite e penne.

La gente mi fissava mentre lo decoravo e io mi sentivo figa, in realtá sicuramente stavano pensando: ah guarda questa qui che scarabocchia lo zaino come se si sentisse il nuovo Picasso!

Tante borse sono andate, di quando ci facevo lo struscio lungo il centro di Roma, noi classe 80, che non ci serviva una Vuitton al braccio per essere delle fighe, quella era roba da grandi … da vecchie!

Ma l’Invicta ancora esiste?

20/30 anni fa prima che arrivasse l’Eastpack era lei, l’Invicta, il marchio figo e di tendenza, averlo faceva tanto paninaro se poi era limited edition allora eri pariolo.

Per anni ambivo quello leggero, piccolo bianco a righe blu o nero, o verdi, o rosse … mi piaceva un sacco!

Poi c’era l’alpine altro leggero solitamente era blu, giallo e rosso.

Madre quanti ricordi!

E quelle borse quadrate a righe che tutti si portavano al mare?

Ho fatto un tuffo nei ricordi, di un marchio che oggi non si trova piú facilmente e che i ragazzi snobbano e spesso neanche ne sanno dell’esistenza.

Il mio si é sopportato e sobbarcato kg e kg di libri, quando carrelletti e leggi anti-libro mattone, erano nate, ed é lí con i suoi strappi e logori, con la scuole e le vacanze segnate addosso.

Mi fa malinconia e quindi me lo tengo, mi ricorda di un’epoca che sembra distante anni luce e poi mi faceva sentire cosí figa!

Grazie Invicta!

Sir Koala ringrazia e saluta.

 


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