Fare il genitore continua ad essere ritenuto “il mestiere più difficile…” e lo è ancora di più in un’epoca come la nostra in cui oltre a preoccuparsi di quali valori e quali regole base dare ad un figlio ci si trova a dover gestire anche il complesso rapporto tra i giovani e le nuove tecnologie. La vecchia cara tv va sempre più in pensione per lasciare il posto alla rete che, con i suoi social network, ha oramai annullato le distanze e dà sempre maggiori possibilità di stabilire contatti fugaci o rapporti più duraturi rimanendo pur sempre comodamente seduti nella propria cameretta, lontano dagli occhi indiscreti di papà e mamma.
Ma quante ore trascorrono gli adolescenti di oggi davanti al computer?
Gli ultimi dati Ansa fanno sapere che su 10 adolescenti più di otto trascorrono almeno 3 ore al giorno su internet e, dato più allarmante, nel 90% dei casi senza alcun controllo da parte dei genitori.
Due le riflessioni che scaturiscono da questi dati.
Facebook in prima linea occupa le giornate dei giovanissimi, che grazie al network si sentono “inseriti nel gruppo” e che condividono online, in totale autonomia, immagini personali e notizie private quali l’indirizzo di casa; scarsa la loro conoscenza delle impostazioni sulla privacy che il social network offre e carente, nella maggioranza dei casi, l’assistenza da parte di figure adulte che possano ad esempio scegliere insieme ai ragazzi i siti su cui navigare e dare loro consigli pratici.
Al di là dei comprensibili ed evidenti rischi che la gestione inadeguata della rete può comportare in tal senso, come non soffermarsi su quanto dannoso possa essere, specie per il benessere psicofisico dei giovanissimi, trascorrere tante ore davanti al pc, soprattutto se si tratta di ore serali.
A lanciare l’allarme uno studio medico pubblicato sulla rivista Sleep e condotto dall’Università di Sydney su un campione di 20000 giovani tra i 17 ed i 24 anni: dormire meno di 5 ore a notte pare possa esporre tre volte di più allo sviluppo di problemi psicologici nell’anno successivo a quello preso in esame, considerato che ogni ora di sonno persa potrebbe corrispondere ad un 14% in più di possibili rischi per la salute. Il professor N. Glozier che ha condotto la ricerca e che studia psichiatria e medicina del sonno al Sydney’s – Woolcock Institute, riconosce nei disturbi del sonno e nell’insonnia in particolare, terreni fertili per lo sviluppo di patologie dello spettro ansioso e depressivo.
Insomma….cari genitori…bei tempi quelli in cui bastava dire “Questo è l’ultimo cartone.. poi si fanno i compiti!”…ma niente paura…la vostra presenza e la vostra attenzione possono sicuramente ben arginare quanto di “tragico” emerge da questo quadretto!!!
Dott.ssa Olga Ines Luppino
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