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Vecchia politica a chi?

Creato il 31 marzo 2015 da Patuasia

Dunque. Dopo un interminabile periodo di confronti per elaborare un programma, perché non sono le poltrone e le persone che le occuperanno il problema, ecco che la coalizione detta del centrosinistra, perde un pezzo. L’Altra Valle d’Aosta non ci sta più. Eppure, se erano arrivati ai nomi, vuol dire che i compagni erano riusciti a far digerire al leader dell’UVP, Laurent Viérin, il loro programma-sudatissimo. Un documento che contiene un punto che non collima con le sue idee: l’introduzione del riconoscimento e la trascrizione delle unioni civili e dei matrimoni omosessuali contratti all’estero. (Laurent nelle precedenti elezioni, in qualità di candidato aveva firmato quello del Forum delle Famiglie contrarissimo a tutto ciò che non è la famiglia tradizionale.). Gli altri punti del programma-sudatissimo erano i soliti e quindi facilmente condivisibili. Il nodo era solo quello, portarlo a casa è stata una vittoria della Sinistra-con-i-controcazzi. Perché parto da qui? Per smontare la teoria trasversale che le coalizioni si creano sui programmi e non sulle persone. Infatti…

… L’Altra Valle d’Aosta che oggi si tira fuori perché Alpe ha stoppato i due candidati espressi da UVP e AVdA, non ha mai speso una parola sull’uscita poco ortodossa dei nomi. Un atteggiamento che rende il partito della Sinistra radicale complice dell’anticipata esuberanza di Laurent. “Dare in pasto all’opinione pubblica i nomi autorevoli di Etienne Andrione e Carola Carpinello, che fanno parte di una rosa di otto nomi, è stata una mossa che appartiene alla vecchia politica che Alpe combatte da sempre“. Così Alpe a firma di Bruno Chaussod e Raffaella Roveyaz.

Avevo suggerito al Movimento di sganciarsi e creare una lista civica, recuperando il malumore che c’è in giro, è stato battuto sul tempo dall’AVdA. Ma se per Alpe il motivo sarebbe stato chiaro e legittimo, cioè l’arroganza dei suoi alleati nel presentare propri candidati senza l’approvazione di tutti gli organi predisposti, motivo che in parte avrebbe tamponato l’errore originale: essersi fidati dei Viérin, per l’AVdA la situazione è diversa e poco difendibile. Quello che emerge dallo stagno è solo la mancata candidatura della signora Carpinello. “Abbiamo creduto che ci potesse essere un confronto leale su alcuni punti programmatici, da noi proposti da tempo, e che Carola Carpinello, proposta in quella sede come Vicesindaco, potesse esserne l’espressione e la garanzia per restituire il comune agli abitanti di Aosta, quando invece nell’altra coalizione si percorrevano le solite vie delle poltrone e degli equilibri di potere.” Così Andrea Padovani nel comunicato alla stampa.

Sia Alpe sia l’AVdA si accusano a vicenda di proseguire nella vecchia politica: hanno ragione entrambi. Con l’aggravante che non sanno neppure farla la vecchia politica!

Ora resta Alpe da sola con l’UVP, senza la stampella della Sinistra è una coalizione tutta autonomista (e con quali autonomisti!). Se la sentiranno gli ex verdi di sopportare questo macigno?

 


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