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Veloci alla meta, a qualunque costo

Creato il 08 ottobre 2012 da Laperonza

 

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Mi ha fatto riflettere la domanda fattami da un giovane ieri, di ritorno da una gita a Siena in corriera che abbiamo organizzato come Archeoclub. Il ragazzo mi chiedeva come mai avessimo percorso solo strade interne per arrivare a Siena, perché non avessimo preso l’autostrada. Ho spiegato che non c’è alternativa, che non ci sono strade più veloci per andare a Siena.

E poi in corriera pensavo a Colfiorito e a tutti i paesini che ora si attraversano per andare dalle Marche all’Umbria. Ripensavo a quella strada percorsa spesso da solo, prima dell’alba, per andare in Toscana per lavoro, al ghiaccio d’inverno, alle stelle lucenti d’estate, al gusto della guida impegnativa, dell’uso intenso del cambio e del volante.

Mi sono anche ricordato di quella volta in cui, in pieno inverno e con un freddo feroce, andando ad Assisi con la famiglia, ci siamo fermati per pur caso in uno strano negozio di Colfiorito a cercare qualcosa da mangiare al volo. C’era una stufa a legna che mandava un tepore godurioso e un profumo di cose buone che stuzzicava appetiti non solo gastrici. Era un negozio senza bancone, con un cucinino sul retro dal quale uscì un ragazzo che prese le nostre ordinazioni e ci fece accomodare su delle panche coperte da cuscini intorno alla stufa accesa, in attesa che ci preparasse i nostri panini. C'era anche uno scaffale con dei libri. Attendendo si poteva leggere. Un’atmosfera strana, bella, d’altri tempi e di cose particolari, intime, legata a profumi e a immagini del passato, immagini inconsuete, senso di pace, idea di tempo immobile.

Quando verrà ultimata la superstrada Civitanova-Foligno non attraverseremo più Colfiorito per andare alla versante tirrenica. Ci sarà un nastro di asfalto dritto, gallerie, corsie di sorpasso. Si guadagnerà almeno mezz’ora per valicare. E dimenticheremo Colfiorito e gli altri paesini. Forse quello strano negozio con la stufa chiuderà perché non ci si fermerà più nessuno per caso. Bisognerà andarci apposta. Bisognerà uscire dalla superstrada per andare di proposito a sedersi davanti a quella stufa accesa.

Io non lo farò, lo so già. Mi farò sedurre dalla possibilità di metterci mezz’ora in meno per andare alla meta. E anche se l’idea di un panino col prosciutto, col pane fresco e il prosciutto affettato a coltello, mangiato in silenzio al caldo del fuoco di legna potrà in qualche modo tentarmi, sono certo che tirerò dritto, perché si va veloci, sempre.

La nostra civiltà va sempre più veloce, non concepisce di dover fare delle curve, delle salite e delle discese, per arrivare alla meta. Non concepisce di imbattersi per caso in qualcosa di bello. Le cose belle le conosciamo, scegliamo di andarci e ci andiamo velocemente, il più velocemente possibile. Siamo abituati a correre, a prendere sempre la strada più dritta e veloce. Arriveremo a Siena risparmiando mezz’ora di tempo. E del negozietto con la stufa rimarrà forse soltanto il vago ricordo di un tepore che appartiene alla fantasia.

Luca Craia


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