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Venanzi, Basso, Gismondi e le responsabilità condivise.

Creato il 10 ottobre 2013 da Laperonza

 

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Leggere le parole di Giancarlo Venanzi, coordinatore di “Insieme per Montegranaro”, la coalizione di centro-destra che ha fin qui sostenuto l’amministrazione targata Gastone Gismondi (a proposito: ma quanti coordinatori ci sono a coordinare il centro-destra nostrano?) ti fa quasi pensare che chi ha orchestrato la caduta della Giunta non abbia poi tutti i torti. In effetti, come dice lo stesso Venanzi, la “visione programmatica” è stata davvero accantonata o, forse, non c’è mai stata. Dalle pagine di questo modestissimo blog è stato spesso rilevato come all’amministrazione Gismondi paresse mancare una progettualità definita, una visione d’insieme dell’intervento da effettuare nel quinquennio di consiliatura. Però i tre dissidenti, il Presidente Basso e lo stesso coordinatore  Venanzi avrebbero dovuto accorgersene prima, non a pochi mesi dalle prossime elezioni. Erano distratti? Occupati a far altro?

È voce comune, ad esempio, di come si fosse dimostrato assente l’assessore Giacobbi, avvistato solo in rari casi dalle parti di Piazza Mazzini. E le sue giustificazioni circa un presunto “lavoro intellettuale” che non si debba necessariamente svolgere all’interno degli uffici comunali lasciano perplessi perché è come se un operaio potesse lavorare lontano dalla fabbrica o un impiegato lontano dalla sua scrivania: non si ha il polso della situazione, contatto coi collaboratori, senso della realtà. E del resto i risultati del suo assessorato parlano da soli, progettualità a parte. Si può affermare con una certa serenità che l’assessore ai Lavori Pubblici non sia stato propriamente incisivo, nonostante il lavoro intellettuale a distanza.

Carlo Venanzi fa eco all’amico fraterno Gianni Basso, col quale è legato da un rapporto strettissimo fin dai tempi delle prime amministrazioni pentapartitiche degli anni ’80 e dal quale non è riuscito a restare lontano più di tanto neanche in occasione dell’unica volta in cui si sono trovati su due sponde diverse, nel 1990, con Sindaco Di Battista, quando Basso era all’opposizione e Venanzi in maggioranza, dove però rimase per poco, uscendone in un modo e con motivazioni che nessuno, nemmeno io, allora giovane segretario del suo stesso partito, di cui egli, oltre che capogruppo consiliare, era anche segretario federale, capì perfettamente, fermo restando il giudizio negativo su quell’amministrazione.

Venanzi come Basso afferma che persino un asettico commissario prefettizio farebbe meglio dell’attuale sindaco. È un grave affronto verso Gismondi ma lo è anche verso quella stessa maggioranza della quale egli stesso e i suoi fedeli hanno fatto parte fino a una manciata di giorni fa. In sostanza: se Gismondi è responsabile dell’immobilismo di cui lo si accusa certamente correi sono Giacobbi, Ranalli e Niccolò Venanzi che sono tutt’ora assessori. E correo è anche Gianni Basso che avrebbe potuto staccare la spina molto prima, portarci ad elezioni anticipate evitandoci questi mesi di congelamento amministrativo.

Luca Craia


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