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Venanzi e la Pro Loco

Creato il 07 ottobre 2010 da Laperonza

proloco2.jpgLo so, sono adulto e vaccinato e dovrei essere sufficientemente smaliziato per non stupirmi più per certe cose eppure le parole dell’Assessore Venanzi sulla Pro Loco apparse oggi sul Corriere Adriatico mi stupiscono a dir poco. Mi stupisce il tono poco conciliante e molto auto difensivo ma soprattutto mi stupisce il contenuto.

   Non ero presente quella sera in cui è stato eletto il Direttivo della Pro Loco. Ho ascoltato entrambe le campane e mi sono fatto un’idea secondo la quale qualche sorta di irregolarità vi è senz’altro stata. Ciò però non giustifica in alcun modo l’atteggiamento avuto dall’Amministrazione. La giurisprudenza italiana, negli articoli dall’art 14 all’art. 42 del Codice Civile che regolano le associazioni di diritto privato - e le Pro Loco sono associazioni di diritto privato- non indica alcuna dipendenza delle stesse nei confronti di uffici comunali, per cui mi pare strana l’affermazione di Venanzi secondo cui “seppur la Pro Loco abbia una propria autonomia, fa parte di un ufficio comunale”. Quale sarebbe questo ufficio? Qualora esistesse – e sarebbe un’anomalia – una deroga nello Statuto che preveda una sorta di dipendenza della Pro Loco verso uffici comunali, permane comunque la perplessità circa l’atteggiamento del Comune. Infatti, nel caso assurdo in cui esista tale dipendenza, il comportamento più consono sarebbe stato la sfiducia nei confronti del Direttivo, cosa che invece non risulta essere stata mai sancita. Ci si è limitati ad un semplice disconoscimento di fatto che si è palesato nell’ignorare sistematicamente l’associazione. Mi pare un atteggiamento affatto improduttivo e decisamente poco istituzionale.

   Venanzi inoltre afferma che la Pro Loco deve essere “un’associazione apolitica” mentre il direttivo che si è appena dimesso “è espressione dell’attuale minoranza di governo e il cui presidente candidato consigliere alle elezioni amministrative con la lista Liberi per Montegranaro”. Fermo restando che un cittadino è libero di candidarsi con chi vuole e associarsi nel contempo alla Pro Loco facendosi anche eleggere presidente della stessa, sarei curioso di vedere la reazione dell’assessore nel caso il presidente o i membri del direttivo fossero stati in qualche modo “espressione” della maggioranza.

   Sul fatto poi che la Pro Loco non possa “andare contro l’amministrazione in quanto non salvaguarderebbe l’interesse del paese” l’affermazione è totalmente opinabile. Chi stabilisce quale sia l’interesse del paese? Chi può dire che fare l’interesse del paese sia “andare contro” o a favore “dell’amministrazione”? Le linee guida di un’associazione sono date dal direttivo della stessa e credo che in democrazia nessuno possa indicare al direttivo quali siano queste linee.

   Il fatto che rimane è, in ogni caso, che al momento la Pro Loco non c’è più, né si può affermare che vi sia stata negli ultimi due anni. Quando avremo un nuovo direttivo? Quando avremo una Pro Loco che funzioni? E quando l’avremo, di chi sarà espressione? Come potremo sapere che sarà di gradimento alla maggioranza? D’altro canto Montegranaro non ha quasi più nulla a livello culturale e sociale, per cui possiamo ben permetterci di fare a meno della Pro Loco ancora per un po’.

Luca Craia


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