Vendere teatri, che passione bizzarra! Dopo Sallusti, Monteverdi in vendita

Creato il 24 luglio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

L’ultimo spettacolo di grido del Monteverdi è stato l’incontro pubblico organizzato dal Pdl con Alessandro Sallusti, direttore del Giornale. La sala si colmò, eppure il teatro viene messo in vendita. È la strana passione del centrodestra: vendere pezzi di città sperando di far cassa e lanciare mirabolanti iniziative private. Chissà che dirà Sallusti, se lo saprà. O quella serata organizzata dal Pdl avrà stimolato un’ideuzza?
È vero che un teatro sono “quattro assi e una passione”, non una scatola chiusa, il teatro si fa anche all’aperto, in luoghi a sorpresa, le soluzioni oggi sono tante per non morire imbalsamati sulle poltrone rosse. Non che sia vietato vendere e privatizzare, ma perché? La domanda del Pd ha un senso chiaro. La speranza è che il teatro viva, e vivrà anche senza muri, piuttosto appariranno chissà dove i fantasmi dei personaggi più cari al pubblico. Una città che non investe nella cultura, come raccomanda il Parlamento europeo per creare posti di lavoro!, che città è?

Si parla di esternalizzazione della gestione del teatro Monteverdi e la cosa ci preoccupa perchè non vorremmo che un bene comune, uno spazio molto utilizzato da diverse realtà associative e culturali finisse ancora una volta nel calderone delle privatizzazioni a tutti i costi.
Infatti non sono chiare le motivazioni, così come è confusa la progettualità che accompagna la proposta ed assolutamente incerto il rilancio che si vorrebbe dare al Teatro Monteverdi.
Diciamo questo perché conosciamo bene quale è stato l’investimento economico e progettuale delle passate amministrazioni nel restituire alla città questo piccolo, ma strategico teatro. Diversi erano gli obiettivi, da quello di offrire uno spazio di espressività ai giovani (anche oggi il Teatro è in capo all’Assessorato alle Politiche Giovanili) a luogo pubblico da utilizzare per iniziative diverse (la città può contare pochissime sale) e infine come apertura alle iniziative del terzo settore.
Sappiamo inoltre che il Teatro Monteverdi oggi è molto richiesto, sia per numerose iniziative promosse dal Comune, sia per l’utilizzo di terzi, dall’associazionismo alla politica.
;Da qui ci chiediamo infine se proprio non ci siano dipendenti dentro il Comune da destinare alla gestione di detto spazio, investendo in termini di formazione e di progettualità.
;Per il resto il PD è interessato a capire meglio il disegno che sta dietro a questa proposta, ci auguriamo che non ci sia un percorso di puro smantellamento secondo un disegno predefinito e ci batteremo perchè non si chiudano importanti spazi di agibilità e di espressività per i giovani e per la città.
Caterina Ruggeri
Roberto Poli
Consiglieri Comunali PD


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