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venerdì del libro- e se poi prende il vizio?

Da Leucosia

per l’appuntamento con il venerdì del libro di homemademamma oggi vorrei riuscire a parlarvi di “E se poi prende il vizio?” libro edito da Il Leone Verde, scritto da Alessandra Bertolotti.

venerdì del libro- e se poi prende il vizio?

cercherò di essere onesta con me stessa e con voi che mi state leggendo nel pubblicare quest’articolo anche se ammettere difficoltà e sbagli personali non è certo facile. in ogni caso, partiamo con la scrittura di questo post, che poi alla fine penso sia un esercizio catartico!

il libro della Bertolotti lo acquistai dopo la nascita di Chicco, molto dopo in realtà. speravo mi aiutasse a correggere gli errori che capivo di stare combinando, anche perchè purtroppo esser genitori è un mestiere complicato, bellissimo ma complicato e di certo quando la cicogna ti arriva in casa con un bel frugoletto, il frugoletto non ha il manuale di istruzioni.

e perciò questo libro lo consiglio caldamente, a tutte le future mamme! perchè è opportuno leggerlo?

per tantissimi motivi.

faccio il mio esempio. sono cresciuta secondo le regole della culletta e del biberon perchè all’epoca si usava così: i bimbi appena nati, nella culla, anche se nella stanza con i genitori.  il biberon? ma certo! una convenienza altrochè!

ora non dico che le mie insicurezze derivino dal fatto che non ho dormito con mamma e papà e non sono stata allattata al seno…  però il libro della Bertolotti mette l’accento su tante sfumature della genitorialità che danno da pensare.

e comunque è un libro che consiglio soprattutto a future mamme con una salute di ferro, altrimenti farete come me: passerete più tempo a torturarvi con i sensi di colpa che a leggerlo.

perchè?

per tanti motivi: perchè non ho allattato al seno, e perchè non ho portato in braccio il pargolo tutte le volte che lo sentivo, per ovvie ragioni. in parole povere non sono stata una mamma ad alto contatto. nel senso più stretto del termine. e non perchè non lo volessi, piuttosto perchè non potevo fisicamente.

sebbene mio figlio lo venerassi come si venera una divinità. ritenendomi tuttavia una mamma sbagliata. non per il libro eh! questo di me lo pensavo già prima di leggerlo. il libro mi ha soltanto aperto gli occhi. ad esempio, sull’allattamento… che avrei potuto fare, se mi avessero consigliato diversamente. o sul prendere in braccio il bambino, se avessi avuto qualcuno che mi aiutava nel compiere quegli abbracci che io tanto desideravo, invece di aver paura a loro volta oppure invece di guardarmi con l’aria di chi già mi dava per sconfitta – leggendo in quello sguardo un chiaro disincentivo. e poi c’erano i pregiudizi contro cui lottare. pregiudizi di vario genere e natura:  dalla “donna disabile non può avere figli”, a “ai miei tempi non si faceva così”, fino al “al tuo posto io avrei fatto in altro modo!”.

insomma seguire il nostro istinto materno che abbiamo anche inconsapevolmente messo a tacere, perchè c’è una cultura di fondo sbagliata alla quale purtroppo la nostra società fa riferimento, è il consiglio più giusto che mi sento di dare per esperienza diretta. diventare mamme ad alto contatto si può soprattutto dopo aver capito con questo libro qual è la strada da seguire nell’essere madre. perchè ricordiamoci che possiamo sempre correggere i nostri errori di mamme alla prima esperienza; si può anche se con fatica- tanta fatica.

leggo e pubblico questo post che era da mesi in bozza con un piccolo aggiornamento.

ne è passato di tempo da quando lo scrissi e tante cose sono cambiate. innanzitutto l’input a far e dare di più e meglio senza dolorosi  e devastanti sensi di colpa è stato provocato dal fatto che abbiamo traslocato. casa nuova, nostra. nuovi ritmi e nuovi spazi.

certo, i primi tempi sono stati duri. Chicco voleva la nonna, per qualsiasi cosa. per mangiare per dormire per giocare.

tralascio di raccontare come e quanto stavo male.

poi poco alla volta, quel legame che ci ha unito fin dall’inizio si è rivelato. si suoi occhi non ai miei. ora mangia e gioca con me…volentieri! anzi mi cerca anche quando sono in bagno la mattina e vuole essere accompagnato a scuola da me! e poi la sera succede la cosa più bella di tutta la giornata! perché dopo la favola della buonanotte si addormenta sul mio petto, calmo placido e tranquillo. sì dorme ancora nel lettone. ma spondina comprata, aspetto solo di attaccarla al suo lettino e poi poco alla volta lo farò dormire da solo. poco alla volta però. dopotutto è ancora cucciolo di mamma ai miei occhi e ho l’impressione di avere ancora tanto da recuperare…ma siamo su una strada che al momento non mi pare più in salita, ma lieve e luccicante come un raggio di sole e illuminata da infiniti arcobaleni!

 



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