Il libro è composto di 16 capitoli; storicamente non attendibili e totalmente inventati; in cui viene raccontata la storia dell'ebraica Giuditta che, grazie all'inganno, è riuscita a sconfiggere Oloferne, generale assiro agli ordini di Nabucodonosor.
Il libro è chiaramente frutto della fantasia dell'autore in quanto Gerusalemme viene presentata come una città circondata da alture a cui si accederebbe solamente tramite una gola in cui sorgerebbe la città di Betulia in cui sarebbe abitata Giuditta. Anche Nabucodonosor viene citato come "simbolo" del nemico e nella sua persona impersona il nemico babilonese (suo reale popolo) e quello assiro (a cui viene attribuito come sovrano nel Libro di Giuditta).Il testo deve quindi essere letto ed interpretato nel suo significato simbolico.In questo racconto la protagonista è una giovane donna, molto avvenente, ricca, vedova ma su cui non pende l'ombra del pettegolezzo data la sua rettitudine.Questa giovane rimane fedele a Dio anche quando tutta Gerusalemme si considera ormai spacciata di fronte alle truppe assire che la circondano. Giuditta prega il Signore di trovare la forza di sconfiggere gli invasori e così sarà: dopo una notte di festa Giuditta decapita Oloferne rendendo le truppe prive di una guida e facili prede del piccolo esercito ebreo.Tintoretto
La morale del racconto, creato ad oc, è quella di confidare nel Signore anche nelle situazioni che appaiono disperate e senza uscita: gli Ebrei avevano deciso di arrendersi dopo un digiuno di cinque giorni ma la tenacia di una donna li ha salvati dall'ennesimo tentativo di invasione.
Il racconto termina con la donazione, da parte di Giuditta, di tutti i tesori assiri al tempio di Gerusalemme.
Con questo post partecipo al "Venerdì del libro" di homemamdemamma.com