La Montagna Spaccata - © 2014 Giovy
Il bello di quanto torni ai luoghi della tua infanzia e ritrovarli diversi e stupirti della loro bellezza.Giorni fa sono tornata nel mio Alto Vicentino e la casualità ha voluto che mi venisse voglia di tornare ad esplorare la Montagna Spaccata, un luogo magico che si trova a metà strada tra Valdagno e Recoaro, in provincia di Vicenza.
Oggi vi porto a conoscere Gran Burrone... ops, la Montagna Spaccata.
Quando ero piccola chiesi a mia zia il perché questa montagna fosse "spaccata" in due.
Lei mi disse che, in un passato molto lontano, un fulmine cadde sul monte, aprendolo in due. Potete ben immaginare l'origine della paura che spesso mi prende quando tuoni e fulmini dominano il cielo.
La vera storia dell'origine della Montagna Spaccata è un'altra: un'Anguana (se non sapete cosa sia, leggete il post in cui racconto proprio delle Anguane) di nome Etele si innamorò di un montanaro di nome Giordano.
I due si sposarono, malgrado il fatto che la vita di Etele fosse legata indissolubilmente a quella di sua madre, una strega, tramite un incantensimo. Alla morte della madre, Etele sarebbe scomparsa ma questo non impedì a lei e Giordano di sposarsi. Un mattino, la valle era avvolta nel silenzio, Etele si alzò, baciò Giordano e si diresse verso il bosco, quasi come se una volontà esterna la stesse guidando. Improvvisamente un boato squarciò la rupe che stava davanti all'Anguana. Sua madre era morta e lei venne inghiottita dalla montagna, come voleva l'incantesimo. Giordano la vide e cercò di impedire che la montagna si mangiasse la sua amata.
La montagna si difese creando una cascata che impedì a Giordano di recuperare Etele.
Leggende a parte, la Montagna Spaccata è un canyon di 92 metri generatosi nel Triassico. E' un luogo dove acqua, roccia, bosco e bellezza sono una cosa sola. Un po' come Gran Burrone e la terra degli Elfi!
Visitare questo luogo costa 5€ e, dopo aver indossato il casco protettivo, si parte camminando lungo un sentiero che sembra uscito proprio da un mondo incantato.
Durante la stagione estiva sono possibili anche visite in notturna... devono essere uno spettacolo!
La camminata attraverso la fenditura nella roccia dura circa 20 minuti. Si procede sia sul sentiero che, successivamente, su scale d'acciaio che permettono di risalire la cascata impetuosa che, per me, è stata una sorpresa.
Ero stata lì quando ero piccola e forse non ricordavo bene tutto.
Possibile avere avuto una bellezza tale vicino casa e non essere mai tornata ad esplorarla?
La Cascata - © 2014 Giovy
Il luogo è adatto a tutti (i caschetti di protezione sono regolabili e ci sono anche per bimbi) ma state molto attenti sulla scala. La vicinanza all'acqua e l'impetuosità della cascata rendono i corrimano un po' scivolosi e quindi occorre porre grande attenzione.Direi che le scarpe da ginnastica qui non sono una buona idea. Meglio gli scarponi o i sandali da trekking, che hanno suole molto più adatte a situazioni simili.
Camminando nel canyon mi sono sentita davvero come in un altro mondo, dove la natura non è seconda a nessuno e parla con la voce del torrente Inlele.
Osservando la cascata, i miei pensieri sono stati due: "che bello, farei il bagno" e "chissà quanto fredda è".
Inoltrarsi dentro le viscere di un monte fa sempre un certo effetto e noi non ne siamo rimasti immuni qualche giorno fa.
Come si arriva qui?
L'uscita dell'autostrada più comoda è Montecchio Maggiore, sulla A4.
Da lì a Valdagno non ci vuole molto. Ora che c'è la superstrada.
A Valdagno proseguite sulla SP246 finché non troverete il segnale (è a circa 5km da Valdagno).
Se passate di qui, fate un fischio... si sa mai che sia nei paraggi della mia terra natia e che venga a farvi compagnia alla scoperta di una meraviglia come questa, capace di trasportarci in mondi fantastici e incredibili. Per un po'.
Infondo... non fa male sognare, no?