Anno: 2013
Durata: 35’
Genere: Drammatico
Nazionalità: Italia
Regia: Costanza Quatriglio
Costanza Quatriglio, documentarista e regista di grande talento, che l’anno scorso ha presentato a Venezia il bel documentario Terramatta alle Giornate degli Autori (poi vincitore del Nastro d’Argento per il miglior documentario 2013), è una di quelle autrici che sono sempre rimaste fedeli a se stesse, nella scelta dei temi, delle storie, e nella ricerca di senso da dare ad immagini e parole. Lo conferma anche il suo ultimo lavoro, Con il fiato sospeso, presentato fuori concorso a Venezia 70, un’opera breve (35’) ed intensa, basata su un fatto di cronaca, la chiusura per insalubrità di alcuni laboratori della Facoltà di Farmacia dell’Università di Catania, e sulle storie delle tante persone coinvolte.
“Ho preso spunto da questa notizia – afferma la regista – per creare il personaggio di Stella, una studentessa che vive un’esperienza di intossicazione e disillusione, perché la passione, la meraviglia, l’intelligenza, il talento e la fiducia di quei ragazzi viene come tradito. Il film pone una riflessione su questa storia, non vuole emettere una sentenza, perché non spetta al cinema farlo: se si dovesse accertare che c’è stata insalubrità, la giustizia farà il suo corso”.
La protagonista, Stella, inizia a capire che qualcosa non va nei laboratori di chimica della Facoltà di Farmacia quando, inserita in un gruppo di ricerca per elaborare la tesi, nota che diversi colleghi si sentono male e che i professori tendono a minimizzare la cosa. Nel ruolo di Stella una coinvolgente Alba Rohrwacher, alla quale la regista ha illustrato il progetto, e che si è lasciata guidare nel costruire un personaggio di finzione che ne racchiudesse tanti altri, tutte le vittime dell’insalubrità, e dei loro sogni giovanili.
“Avevo pudore a recitare il monologo centrale del film – racconta Alba Rohrwacher - e ne sentivo la responsabilità, ma poi lavorando sul testo e nei laboratori di ricerca veri, con studenti e professori che ci hanno accolte ed ospitate, l’urgenza di farlo è diventata anche mia, e quando abbiamo registrato l’intervista mi sono accorta che era qualcosa che mi apparteneva, non era il cinema che si appropriava di qualcosa di intimo ma accadeva una cosa intima e qualcuno la ‘spiava’ “.
Interessanti i personaggi di ‘contorno’, Anna, l’amica punk di Stella che ha lasciato gli studi per suonare in un gruppo indie rifiutando le logiche universitarie (un omaggio della regista alla vitale scena musicale di Catania), ed il giovane dottorando, con cui Stella farà amicizia. Per questa occasione specifica, ai fini della storia che voleva raccontare, la Quatriglio si misura con un genere misto, non più documentario tout court ma un prodotto con una vera sceneggiatura e degli attori da dirigere: “Il cinema sta andando sempre più a scardinare definizioni schematiche: negli anni è stato realizzato tantissimo cinema documentario all’ombra del mainstream, con temi forti, ed oggi la Mostra di Venezia dà visibilità a questo cinema, sperando non ci vogliano troppi anni a vederlo distribuire nelle sale”.
Elisabetta Colla