Magazine Cinema

Venezia 70: “Under the Skin” di Jonathan Glazer (In Concorso)

Creato il 04 settembre 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Venezia 70: “Under the Skin” di Jonathan Glazer (In Concorso)

 

Anno: 2013

Distribuzione: BiM Distribuzione

Durata: 107′

Genere: Fantascienza

Nazionalità: Regno Unito

Regia: Jonathan Glazer

 

Sguardo alieno

Tratto dal romanzo omonimo di Michel Faber, Under the Skin del regista britannico Jonathan Glazer si basa su una concezione di cinema come esperienza fondata su immagini mentali. Nella sequenza iniziale il dettaglio di un occhio ci fissa: uno sguardo-altro, che scandisce l’intero film. La bella Scarlett Johansson, aliena con fattezze umane, é arrivata sulla terra in cerca di uomini da rapire. Il suo girovagare alla ricerca delle prede viene mostrato in stile road-movie.

In conferenza stampa Glazer ha spiegato come ha  girato queste scene: Ho utilizzato  otto piccole cineprese nascoste nel furgone, in modo da avere otto angolazioni diverse e poter filmare senza essere visto per dare il più possibile il senso di spontaneità, di reale. Il mio intento era quello di mostrare il mondo con gli occhi di un alieno”.

La storia lascia molto all’immaginazione che però non si tramuta in mistero rimanendo inespressa. Alcune immagini sono comunque di notevole impatto visivo, al limite del cinema sperimentale, come quelle degli uomini che affondano in un mare nero o paiono sgonfiarsi di colpo. Vengono apprezzate anche grazie alla calibrata colonna sonora di Mica Levi che aiuta ad immergersi nell’atmosfera del film.

La Johansson nella sua interpretazione anaffettiva rende bene il personaggio (segno di un duro impegno), mettendosi a nudo, e non solo metaforicamente. Nell’incontro con la stampa ha dichiarato: Lavorare a questo film è stato come una sorta di terapia, è stata un’esperienza molto diversa dai miei film precedenti, ho avuto paura.”

Il finale dove la protagonista ci mostra finalmente cosa c’è “under the skin” e fissa la sua faccia umana risulta particolarmente riuscito, peccato per il ritmo complessivo che non trasmette la giusta intensità.

Vittorio Zenardi


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :