Il successore di Chavez ha poteri speciali per 12 mesi. Di recente ha istituito il vice-ministero della Suprema Felicità Sociale.
Il presidente venezuelano Maduro in una manifestazione (esserecomunisti.it)
Sono un centinaio gli imprenditori venezuelani arrestati nell’ultima settimana per la cosiddetta “guerra economica” del presidente Nicolas Maduro contro i presunti responsabili dell’inflazione, la più alta dell’America Latina. Ha fatto scalpore il video dell’arresto di Hakim Raffai, proprietario di un negozio di elettrodomestici. Mentre Hakim in lacrime viene portato via, suo fratello dice: “Preferisco che la gente ci saccheggi il negozio, ci costerebbe meno!”.
In galera sono finiti infatti piccoli imprenditori, negozianti e dirigenti d’azienda, accusati di frodare fisco e clienti gonfiando artificiosamente i prezzi. Dallo scorso fine settimana soldati e ispettori governativi hanno passato al setaccio circa 1.400 tra negozi, uffici societari e impianti produttivi, controllato documenti e libri contabili, e in un caso commissariato due compagnie. In manette sono finiti anche un manipolo di saccheggiatori.
“Questi capitalisti parassiti sono barbari!”, ha commentato in tono tronfio Maduro. “In questo momento abbiamo dietro le sbarre più di cento esponenti della borghesia!”. Il successore di Hugo Chavez, che di recente ha istituito il vice ministero per la Suprema Felicità Sociale e anticipato di un mese e mezzo le festività natalizie, ha poi lanciato un monito alla “Goodyear”, il colosso degli pneumatici che ha sede negli odiati Stati Uniti: “Deve abbassare i prezzi dei suoi prodotti ancora di più – ha avvertito il leader socialista – il 15% non è sufficiente, e gli ispettori debbono andare a controllare senza perdere tempo».
Venezuela – L’ex presidente Chavez ed il suo successore Maduro (controlacrisi.it)
Con una delle mosse più clamorose del suo discusso mandato, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha, quindi, ordinato una vera e propria retata in tutto il Paese, che ha condotto a oltre un centinaio di arresti: non però negli ambienti della criminalità e del narcotraffico, bensì in quello del commercio.
L’Assemblea Nazionale, il Parlamento unicamerale di Caracas, ha cominciato il dibattito sulla cosiddetta “legge abilitante”, richiesta in agosto da Maduro, dopo che due giorni fa la maggioranza governativa si è assicurata l’ultimo voto necessario per ottenere la maggioranza necessaria per conferire poteri speciali al capo di Stato. Formalmente la “legge abilitante” prevede la necessità di prendere misure d’urgenza per affrontare la corruzione e la crisi economica, ma il suo testo è così vago che autorizza, per esempio, il presidente a “garantire il diritto del popolo a disporre di beni e servizi sicuri, di qualità e a prezzi giusti” con le misure che valuti necessarie, tanto da costituire una sorta di carta bianca a Maduro per 12 mesi, senza dover passare per il Parlamento.
L’erede di Chavez aveva già annunciato di avere una “lista di costi, prezzi e garanzie” in base ai quali fisserà “limiti ragionevoli e obiettivi per i profitti delle aziende e i prezzi dei prodotti in Venezuela”, assicurando che “li abbasseremo di almeno il 50%”.