Venezuela - La crisi economica sta raggiungendo livelli mai visti in precedenza, al punto che due giorni fa il Presidente Maduro ha deciso l'aumento del prezzo della benzina, passato dagli 0,4 bolivares ai 22 bolivares per gallone (3,7 litri). Nonostante la misura faccia si che un litro di benzina costi oggi ancora 60 volte meno di un litro di acqua (al cambio reale, con un dollaro si comprano 170 litri di benzina!), i governi locali hanno da sempre cercato di non toccare questo elemento, per l'impatto immediato che comporta sull'opinione pubblica.
Una delle conseguenze della crisi, acuita dal crollo del petrolio, è che la compagnia petrolifera statale Petróleos de Venezuela (PDVSA), non è più stata in grado di fare fronte ai propri impegni nei confronti della Nazionale di calcio, i Viñotinto, che potrebbe così non essere in grado di onorare i propri impegni internazionali nelle qualificazioni per i Mondiali di Russia 2018 e per la Copa América Centenario, che si svolgerà quest'estate negli USA.
Gli altri sponsor, le spagnole BBVA e Telefónica, infatti, hanno dei contratti in valuta locale, che attualmente vale meno della carta sulla quale viene stampata (il cambio ufficiale con il dollaro è di 6,35 mentre al mercato nero si arriva anche a 221000).
Al problema sportivo (una quindicina di calciatori, guidati dal Capitano Tomás Rincón, attualmente in forza al Genoa, si sono rifiutati di rispondere alle convocazioni se i dirigenti della Federazione non daranno le dimissioni) se ne aggiunge così uno pratico: in teoria la Federazione avrebbe ottenuto le autorizzazioni per l'acquisto dei dollari necessari a provvedere ai costi di gestione delle trasferte (in Venezuela esiste da anni un rigido controllo del sistema di cambio), ma semplicemente pare che lo Stato non ne abbia disponibilità, dovendo destinare le poche scorte a necessità più impellenti.