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Venezuela: sventato attentato al presidente Nicolas Maduro

Creato il 28 agosto 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Sventato un attentato ordito contro il presidente venezuelano Nicolas Maduro: a rendere pubblica la notizia, durante un’intervista televisiva, è stato il ministro degli interni Michael Rodriguez Torres.
Sono due le persone arrestate, parte di un commando di dieci persone, incaricate di assistere il killer, per ora identificato solo dal nome “David”: si tratterebbe, secondo il ministro, di un “professionista di grande esperienza”.
Il complotto è stato ordito, a detta del ministro, dall’ex leader colombiano Alvaro Uribe Velez, un conservatore ostile al governo di Caracas. Ne sarebbe prova il fatto che il killer farebbe riferimento a Oscar Alcantara Gonzalez -un collaboratore di Uribe- facente parte di un nucleo di esiliati dell’estrema destra venezuelana di stanza a Miami.

Venezuela, Nicolas Maduro

Photo credit: ruurmo / Foter / CC BY-SA

Altri sospettati sono l’ex leader golpista dell’Honduras Roberto Micheletti e un immobiliarista di Miami, Eduardo Macaya. Il fine del golpe sarebbe stato quello di infiltrare 800 mercenari e di causare disordini nelle forze armate per una settimana, in modo da giustificare un intervento militare internazionale. Uribe risponde così alle accuse: “Preferirei parlare di questioni importanti e non delle calunnie di una dittatura”.

Non è il primo tentativo di eliminare Maduro: già a maggio il presidente venezuelano aveva denunciato di essere vittima di una guerra psicologica a base di intercettazioni: complotti attuati “per tentare di distruggere e di dividere la rivoluzione bolivariana”.
La rivoluzione prende il suo nome dal Libertador per eccellenza, l’eroe nazionale Simon Bolivar, panamericanista e rivoluzionario dell’Ottocento.
A lui si ispirò Chavez durante i quasi quattordici anni di governo, attuando riforme di stampo socialista e nazionalista  (come la riduzione della coltivazione latifondista) ma specialmente nel settore petrolifero, permettendo l’estrazione e la lavorazione del petrolio (prima risorsa nazionale) solamente a società per il 51% statali.
Proprio per questo nell’aprile 2002, Chavez subì, per 47 ore, un tentativo di golpe ispirato dai potentati del petrolio degli Stati Uniti, guidato da Carmona Estanga (ex presidente della Confindustria locale) e poi abortito, per l’intervento dei militari lealisti.
Gli Stati Uniti videro con sospetto la costituzione dell’ALBA (Alternativa Bolivariana para América Latina y el Caribe), nata in contrapposizione all’ ALCA (Area di Libero Commercio delle Americhe, voluta dagli USA), e l’amicizia tra Venezuela e Cuba: le due nazioni attuarono politiche di aiuto reciproco scambiando la fornitura di petrolio venezuelano a prezzi vantaggiosi e il supporto della competenza medica cubana per il miglioramento delle condizioni sanitarie del Venezuela.
Ora l’erede di Chavez si rivolge direttamente al presidente Obama: “Il presidente Obama è così debole che negli Stati Uniti si prendono per suo conto decisioni sull’uccisione di un capo di Stato latino-americano senza che lui ne sappia nulla?”.

Articolo di Virginia Speranza


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