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Venghino signore venghino alla svendita del romanzo!

Creato il 06 luglio 2015 da Junerossblog

Venghino signore venghino alla svendita del romanzo!Sarà il caldo, sarà che sono “pipina”, ma mi sto alterando. Non possiedo una laurea in lettere, non conosco bene la storia e la geografia, ma alcune cose le so, e, inoltre, sono una lettrice e mi arrogo il diritto di dire la mia.


Venghino signore venghino alla svendita del romanzo!Lulli alla riscossa, Sì!






Venghino signore venghino alla svendita del romanzo!Mi domando e dico, che cosa significa “letteratura”? Cosa significa “pubblicare”? Cosa significa “scrivere”? E, soprattutto, cosa significa “un buon lavoro”? (Calma eh! Mi ricordi Marzullo… e quante domande!!!)Può il basso costo,anzi il prezzo stracciato, di un romanzo, inteso soprattutto come ebook, visto che i libri cartacei costano comunque molto, giustificare le varie pecche in esso? La filosofia del “tanto cosa poco e quindi mi accontento” può diventare regola nella letteratura?NO, NO NO NO, NOOOOOOO!

Venghino signore venghino alla svendita del romanzo! Sul NO concordo! Neanche gratis ammetto l’incuria!






Venghino signore venghino alla svendita del romanzo!Uff, lo dicevo che il caldo mi fa male. (non ti alterare troppo che poi hai ancora più caldo!) No, non lo accetto. Mi dispiace, ma non giustificherò mai, un romanzo, o racconto che sia, in cui, a parer mio, vi sono vari errori, a causa dello 0,000001 euro che costa. La letteratura, a mio avviso, è SACRA. La grammatica è SACRA.La lingua italiana è SACRAAAA. (Certo che sembri un Vescovo con tutti ‘sti apparati sacri) Che poi io non sono ferratissima su ‘ste cose, però so, perché me lo hanno insegnato, che una lettrice, anche ignorante, quando legge deve mantenere “la sospensione dell’incredulità” (questa te l’ho insegnata io!!!!!!) e se le succede di uscire dalla storia, se abbandona il “film” che si sta volgendo nella sua mente, a causa di un errore storico, di un verbo sbagliato, di un Punto di Vista, Libera, visto che sei brava spiegalo tu (Obbedisco!), di un termine che in italiano ha un significato ben preciso(fatta salva la catacresi, se ben utilizzata), A MIO AVVISO, vuol dire che l’autrice ha fatto un errore. E, mi dispiace, ma se nello svolgersi della storia questo tipo di errori si susseguono, anche se l’idea, il dinosauro come ci spiegò una volta Franco Forte della Delos, è un’idea geniale, non posso dare un giudizio positivo al romanzo o racconto che sia. NON PUO’ ESSERE UN CAPOLAVORO! Così come una storia ben scritta, con tutti i termini utilizzati in modo giusto, il pdv giusto, la sintassi idem, ma senza un’idea di fondo, è un romanzo noioso e quindi: NON PUO’ ESSERE UN CAPOLAVORO!Venghino signore venghino alla svendita del romanzo! In realtà in questo caso io direi che “Può NON essere un capolavoro” anche per mostrare come una sola parola può cambiare il mondo (Ah già son più pipina e rompiballe di te).

(Excursus sul PdV: Il Punto di Vista indica il narratore, della scena, del libro o del capitolo. Di solito, nei libri classici troviamo il narratore onnisciente, che non ha un PdV unico dato che sa tutto di tutti, come quando raccontiamo una favola ai bambini e diciamo i pensieri di tutti i personaggi. Di solito un libro con questo tipo di narrazione non cambia PdV tra le scene o i capitoli dato che può raccontare ogni cosa al “primo giro”.Quando invece usiamo il PdV dei personaggi dobbiamo stare attenti a rivelare solo i loro pensieri e sensazioni, e a descrivere solo dall’esterno le azioni, le parole e l’aspetto degli altri. In questo caso la stessa scena ha senso raccontarla due volte perché avremmo le sensazioni e i pensieri di personaggi diversi. Inoltre potremmo scegliere per ogni capitolo, o scena, il personaggio migliore con cui mostrarla. Spero sia chiaro)

Comunque, non perché è la mia compagnuccia di merende, debbo dire che stavolta sono completamente d’accordo con Lucia.Il libro digitale è vero che è virtuale e quindi sembra inconsistente, è il motivo per cui io, personalmente, non lo pagherei mai più di 5€, però penso anche io che i prezzi bassi, o l’assenza di costo, non possano giustificare incuria e superficialità. Oltre alla verità sacrosanta per cui non si può piacere a tutti perché ognuno ha il proprio gusto, ci sono aspetti oggettivi dell’arte che riguardano la forma e la tecnica, in caso di letteratura sarebbero sintassi, grammatica e proprietà di linguaggio, e in caso di storico anche la veridicità dell’ambientazione, che davvero non possono essere trascurati.

Venghino signore venghino alla svendita del romanzo!
Brava Libera, in quattro semplici tranquille parole sei riuscita a spiegare quello che intendevo, però lo scopo del mio sfogo è questo: anche una lettrice non acculturata merita il meglio, e può comunque accorgersi di errori, magari non coscientemente, che disturbano la sua immedesimazione nella storia. Io non saprò citare le regole, ma nella mia testa, come in quella di tante altre lettrici, ci sono e funzionano.



Venghino signore venghino alla svendita del romanzo!
Anzi Lucia, a maggior ragione per chi non è acculturato questi romanzi debbono essere accurati. Si è sempre detto che leggere fa cultura, anche i fumetti, mi dicevano a scuola, possono insegnare qualcosa. Quindi è diritto della lettrice pretendere un romanzo ben scritto e senza inesattezze storiche ed è dovere degli autori mettere maggior cura possibile nella forma e nel contenuto. Non è la lettrice che deve fare ricerche per capire cosa stona in una frase!

Venghino signore venghino alla svendita del romanzo!
Infatti, io ho imparato tanto dai Romance, quando trovo eventi o avvenimenti storici che non ricordo e che mi incuriosiscono, vado subito a cercarmeli per conoscere di più. Quindi, ancor di più, la superficialità di certi romanzi mi indispettisce e mi fa male. Male sì, perché una cosa amata come la lettura diventa una sofferenza!

P.S. Sto parlando in generale e non mi riferisco a un libro o un’autrice specifica, ci tengo a precisarlo, tanto il malcostume è diffuso e il controllo sulle regole mi sembra allentato, sia nel self che nelle Case Editrici.

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