Vent'anni a Giuseppe Liga, l'architetto-boss erede di Salvatore Lo Piccolo

Creato il 13 maggio 2012 da Andreaintonti

foto: palermo.repubblica.it

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Palermo, 13 maggio 2012 – L'accusa aveva chiesto per lui ventisette anni, i giudici della terza sezione del Tribunale palermitano hanno deciso che vent'anni e sei mesi di carcere potessero bastare per Giuseppe Liga, 60 anni, per i reati di associazione mafiosa ed estorsione. Assolto, invece, dall'accusa di intestazione fittizia di beni.
Accusa caduta anche per gli altri due imprenditori coinvolti nel procedimento – Amedeo Sorvillo ed Agostino Carollo – in relazione alla Euteco, società rconducibile a Liga. Per loro, i pubblici ministeri Francesco Del Bene ed Annamaria Picozzi avevano chiesto quattro anni a testa.
Inoltre, saranno risarciti 15.000 euro ai commercianti costituitisi parte civile, 5.000 alle associazioni antiracket, 10.000 alla Provincia e 7.500 al Movimento cristiano lavoratori, di cui Liga è stato dirigente fino al 2010, data del suo arresto.
Che svolgesse un'attività parallela a quella di architetto, gli inquirenti lo scoprirono dalle carte trovate in possesso di Salvatore Lo Piccolo il 5 novembre 2007, quando gli uomini della Catturandi della Polizia di Stato gli misero le manette ai polsi, chiudendo così la sua reggenza della Cosa Nostra palermitana. Proprio a Liga era stato affidato il mandamento di Tommaso Natale-San Lorenzo, come si è scoperto da una discussione intercettata tra il boss di Bagheria Pino Scaduto e Giovanni Adelfio, Antonino Spera e Sandro Capizzi della famiglia di Santa Maria del Gesù in merito al tentativo di riorganizzare la Commissione, tentativo concluso poi dall'operazione denominata “Perseo” il 16 dicembre 2008.
Come scrivevamo già ad ottobre[1], inoltre, gli uomini del Nucleo Operativo Ecologico contestano al boss anche di essere a capo della “sezione ecomafia” dei clan palermitani.
Un altro documento che assume diversa importanza è la foto, scattata dagli investigatori della Guardia di Finanza il 2 giugno del 2009, nella quale quale si vede Liga entrare a Palazzo d'Orleans, sede della Regione per incontrare – come confermato dalle intercettazioni – Raffaele Lombardo, a processo in questi mesi con l'accusa di aver intrattenuto rapporti con la mafia catanese nell'ambito del processo Iblis. Lombardo, chiamato a testimoniare al processo, ha confermato i rapporti pur precisandone la natura esclusivamente politica e ribadendo, inoltre, che all'epoca dei fatti non era nota la levatura criminale di Liga.
Il sostituto dei Lo Piccolo e, soprattutto, il reggente della loro ala finanziaria. È stato descritto così da una lunga serie di collaboratori di giustizia Giuseppe Liga, sul quale le indagini sono ancora in corso mentre lui è detenuto nel carcere di Opera, in compagnia di seri disturbi cardiaci.

Note

[1] http://senorbabylon.blogspot.it/2011/10/tre-arresti-palermo-cosa-nostra-mette.html

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