Vent’anni dopo-La Polveriera

Creato il 30 giugno 2012 da Girandoliere

Ora mi interessa fissare alcuni spunti che mi girano per la testa e che non mi danno tregua.

Balcani..montagne buone solo per agguati fa dire Paolo Rumiz al personaggio di un suo libro..e mi e’ venuta voglia di verificare, punto da cui partire in questo discorso complicato in direzione est.

A Fiume mi sono sentito dire che in fondo siamo mediterranei, figli dello stesso mare che avvicina le sue sponde costantemente da secoli..

A Jajce ho ascoltato le ragioni di chi cerca, quotidianamente e faticosamente di scrostare le scorie del pregiudizio nella testa di bambini indottrinati gia’ in tenera eta’. Ho condiviso l’ansia di chi mi racconta di tensioni crescenti in seno a queste valli di montagna, divisioni artificiali strumentalizzate ad arte da politicanti d’ogni parte.

Nel cantone di Zenica ho percepito la chiusura in se stessi di certi bosgnacchi, in una sorta di auto-difesa del proprio microcosmo personale come unica arma di resistenza. Ascoltando parole e discorsi che non trasmettono nemmeno piu’ la rabbia di cittadini abbandonati dallo stato, avvitandosi in un fatalismo da soppravvivenza spiccia.

Viaggiando verso nord, li’ dove comincia la pianura pannonica i problemi, mi dicono, riguardano sopratutto un’identita’nazionale. Il sentirsi bosgnacchi e’ il vero nodo centrale di tutta la questione:  imparare a riconoscersi come comunita’ eterogenea ma dotata di un sentire comune al di la’ delle differenze religiose usate da chi a interesse a dividere e speculare. Questo ascolto a Tuzla seduto in uno dei tanti caffe’ all’ europea del centro citta’ chiaccherando con Boris l’attore e i suoi amici parlando di bosnia prima e di italia poi. E mi gela il sangue quando con ostentata tranquillita’ cita Rumiz senza conoscerlo e mi dice:” vedrai, gianni, che ci arriverete anche voi! A disgregarvi e a dissorvevi in una guerra fratricida…lo sai che il prefisso telefonico della Jugoslavia e’ il +38?…e il +39 a quale stato appartiene?”

” la nostra difficolta’ nel capire la Bosnia nasce proprio dalle resistenze dell’Europa a discutere su sevstessa e a fare i conti con la propria storia.Noi rimuoviamo la Bosnia anche per la paura di doverci guardare in essa come in uno specchio.”


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